La multinazionale tedesca Bosch lascerà ad agosto il polo logistico di Castel San Giovanni (Piacenza) per spostarsi a Lacchiarella (Milano). La notizia è stata comunicata ai sindacati il 13 giugno, a rischiare il posto sono i 138 addetti al magazzino dell’azienda produttrice di componenti per autovetture. Il polo piacentino ha già subito a maggio l’abbandono di Leroy Merlin (trasferitosi nel mantovano), mentre nei primi mesi dell’anno era riuscito a trattenere, grazie alla trattativa con i sindacati, quello annunciato di Prenatal.

A motivare la decisione della Bosch, presente da molto tempo a Castel San Giovanni, è la chiusura dopo 14 anni del rapporto con l’operatore della logistica Geodis, che a propria volta ha appaltato la movimentazione delle merci della multinazionale alla Cooperativa Leo, gestita dal Consorzio Cal. Nel nuovo polo milanese la Bosch intende affidarsi alla leader mondiale della logistica Dhl.

Immediata è stata la risposta di sindacati (Filt Cgil, Fit Cisl e S.I. Cobas) e lavoratori, che sono entrati in sciopero. Ma a nulla sono valsi i due incontri con il prefetto Paolo Ponta (del 14 e del 21 giugno), vista l’irremovibilità della Bosch a tornare sulla propria decisione. Le uniche concessioni ottenute sono state la dilazione di un mese della chiusura (inizialmente la multinazionale voleva andarsene già a luglio) e l’impegno a trovare possibili soluzioni per la perdita dei posti di lavoro.

“Siamo fortemente preoccupati”, dicono Filt Cgil e Fit Cisl: “Faremo tutto il possibile, cercando di utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione, per salvaguardare i posti di lavoro. L’unica nota non negativa è che la Bosch ha preso coscienza del fatto che deve rendersi parte attiva nella risoluzione del problema”. Per ora, solo circa una trentina di addetti potrebbe essere ricollocata dal Consorzio Cal (cui fa capo la Cooperativa Leo), mentre per tutti gli altri ci sarebbe il licenziamento. Il prossimo incontro sulla vertenza dovrebbe svolgersi ai primi di luglio.