Il Gruppo Borsa italiana ha assunto una serie di impegni con sindacati e governo nel nuovo incontro al ministero del Made in Italy sulla vicenda che investe Gruppo. Al dicastero di via Veneto erano presenti, oltre ai rappresentanti dei lavoratori, il ministro Adolfo Urso e il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni L’incontro è frutto di un impegno assunto dallo stesso ministro Urso, nel corso del tavolo coi sindacati del 3 luglio scorso, di riportare poi gli esiti dei confronti con i vertici di Gruppo Borsa Italiane e con Cassa depositi e prestiti, azionista pubblico del Gruppo, alle organizzazioni sindacali.

“Ci è stato restituito l’impegno preteso da parte del Ministero nei confronti del Gruppo verso le organizzazioni sindacali ad aprire presto il confronto per il contratto integrativo aziendale - fanno sapere il segretario nazionale della Fisac Cgil, Riccardo Sanna, e il segretario generale della Fisac Lombardia, Gabriele Poeta -. Non solo, il Gruppo ha assunto col ministro l’impegno a garantire la tenuta occupazionale, anzi ad ampliare il perimetro, insieme all’apertura di un confronto sugli incrementi salariali, l’organizzazione del lavoro e i carichi di lavoro. Di pari importanza, inoltre, l’impegno a non delocalizzare attività e a riequilibrare la governance in Euronext, tra il nostro Paese e quello francese”.

Tutti impegni che il ministro, affermano ancora Sanna e Poeta, “ci ha riportato e che dovremmo monitorare e verificare negli avanzamenti concreti. Tutto questo, difatti, è condizionato al piano industriale che sarà presentato in autunno: lì peseremo la concretezza degli impegni. Al momento infatti non abbiamo alcun elemento di garanzia, nonostante la partecipazione pubblica nel capitale di Euronext. In ogni caso abbiamo apprezzato l’impegno del governo a discutere del Gruppo, in ragione di quanto sia strategico per l'economia e la finanza italiana ed europea, anche come presidio tecnologico.

Ma rimane chiaro che senza elementi concreti saremo pronti a rilanciare la mobilitazione e lo sciopero. Per questo rivendichiamo da parte del governo un ruolo presente di monitoraggio e verifica degli impegni. Abbiamo infine colto l’occasione per sollecitare un coinvolgimento nella riforma del Testo unico sulla Finanza che investirà il Gruppo Borsa Italiana”, concludono i due dirigenti sindacali della Fisac Cgil.