L'assemblea dei lavoratori impegnati sulla Bolognetta-Lercara ha proclamato oggi lo stato di agitazione a partire da lunedì. Un ritorno al lavoro amaro per i 130 edili al lavoro sull'asse della Palermo-Agrigento, rientrati in cantiere dopo il periodo di ferie obbligare per una ripresa operativa sempre più a scartamento ridotto: mancano materiali e approvvigionamenti e il lavoro non procede.
Alla riunione, i segretari di Feneal, Filca Fillea, che ieri hanno incontrato i vertici Anas chiedendo il proseguimento dell'opera, hanno confermato le difficoltà che pesano sulla gestione del cantiere e sulla continuità lavorativa. “La crisi della Cmc sta provocando una situazione di stallo – puntano il dito i segretari provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Ignazio Baudo, Filippo Ancona e Francesco Piastra –. Stamattina abbiamo incontrato la direzione del cantiere e non c'è stata fornita notizia alcuna né sul pagamento delle mensilità arretrate né sul rientro a regime dei cantiere”.
Uno stato di incertezza di fronte al quale Feneal, Filca e Fillea reagiscono chiedendo alla Cmc di Ravenna e all'altro socio di riferimento, il consorzio Integra, azionista della Bolognetta Scpa, di battere un colpo. “Si assumano le responsabilità. L'ingovernabilità del cantiere, oltre alle difficoltà operativa e al mancato rispetto dei diritti dei lavoratori, genera un rischio per la viabilità. Questa strada è insicura – aggiungono i tre dirigenti sindacali –. E la tensione tra i lavoratori è alle stelle, si sfiora la disperazione. Da lunedì, insieme allo stato di agitazione, saranno sospesi la reperibilità e i turni di straordinario”.
Lunedì, in assenza di risposte da parte del presidente della cooperativa Cmc e dal consorzio Integra, i sindacati decideranno se intensificare le azioni di protesta. “La situazione che si profila in Sicilia, con il disimpegno per la realizzazione di importanti infrastrutture da parte di una compagine societaria con più di 113 anni di storia, è grave. Constatiamo con rammarico che non arrivano nemmeno segnali di confronto e dialogo. Rispetto al ruolo che ha la cooperativa e al peso che ha nel movimento cooperativistico, non ci saremmo aspettati un atteggiamento così insensibile – aggiungono i tre segretari –. È fondamentale, come hanno chiesto oggi i sindacati regionali degli edili, e nei giorni scorsi il prefetto di Palermo, che si attivi subito un tavolo tecnico. Richiamiamo al senso di responsabilità tutte le istituzioni e il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Danilo Toninelli che, nella sua ultima discesa a Palermo, aveva assunto impegni precisi in merito, ma non è più intervenuto. E auspichiamo che all'incontro programmato il 16 gennaio presso il Mise, di carattere generale, sulla vertenza Cmc, intervengano sia il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio che l'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone”.