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Come avviene dopo ogni incidente sul lavoro grave, dalla strage di Brandizzo a quella nel cantiere di Esselunga a Firenze, si assiste al cordoglio di ministri e presidente del consiglio, alla convocazione al ministero del Lavoro per varare fantomatici piani e strategie di prevenzione e poi il nulla.
È oramai quasi due anni che va in scena lo stesso copione e anche questa volta la rappresentazione non è cambiata. I sindacati convocati al ministero del Lavoro si sono trovati attorno al tavolo ma su di esso nessun piano straordinario per prevenire incidenti e soprattutto per salvare vite. L’ordine del giorno della convocazione, in verità, specificava che si sarebbe illustrato il decreto attuativo della patente a crediti, ma le attese erano appunto di quale intervento concreto per fermare la strage. “L’ennesima occasione persa per dotare finalmente il Paese di un Piano straordinario di prevenzione, a partire da una vera lotta all’illegalità, in cui molte lavoratrici e lavoratori ad oggi sono costretti”. Così la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David, dopo l’incontro al Ministero del Lavoro.
Tre settimane fa, nelle campagne in provincia di Latina, in un’azienda già sottoposta ad inchiesta della magistratura per caporalato, c’è stato un incidente che ha portato alla morte di Satnam Singh, un giovane uomo proveniente dall’India che lavorava in nero. Meloni in Parlamento ha affermato: “Una morte orribile e disumana per il modo atroce in cui si è verificata, ma ancor più per l’atteggiamento schifoso del suo datore di lavoro: dobbiamo dircelo, questa è l’Italia peggiore. Quella che lucra sulla disperazione dei migranti e sulla piaga dell’immigrazione senza regola”. E poi più nulla!
La patente a crediti
In attuazione del decreto Pnrr bis è stato approntato il decreto attuativo della patente a crediti, assai diversa da quella a punti contenuta nel Testo Unico del 2008 ma mai entrata in vigore.
Secondo il provvedimento illustrato ieri, la patente entrerà il vigore il 1 ottobre, i crediti dai 30 iniziali potranno arrivare fino a 100, e così difficilmente, con il solo meccanismo del taglio dei punti in occasione di incidenti, si arriverà alla sospensione della patente e allo stop dell'attività. Insomma con il provvedimento del Governo, anche in casi di gravi infortuni sul lavoro, l’impresa potrà, o potrebbe, continuare a lavorare. Per la dirigente sindacale: “Così come proposta dal ministero del Lavoro, (modalità di assegnazione, perdita e recupero dei ‘crediti’) continuiamo a denunciare la scarsa utilità della patente a crediti. La prima misura da prevedere per rendere efficace la patente è - sottolinea Re David - la qualificazione delle imprese all’ingresso, misura che invece non è prevista. Inoltre, continua ad essere limitata ai soli cantieri mobili, e gli effetti si vedranno solo fra anni”.
Cantieri sì aziende agricole no!
Gli ultimi incidenti sul lavoro si sono verificati nei campi, in aziende agricole. Ebbene questa patente a crediti vale solo per i cantieri edili e in tutti gli altri luoghi di lavoro no. Davvero un bel rompicapo: perché gli edili dovrebbero essere “protetti” da questo strumento e quelli metalmeccanici – ad esempio- no? In ogni caso quello illustrato da Calderone è “un sistema troppo farraginoso - spiega la segretaria confederale - i punti partono da 30, ma possono arrivare a 100, facili da guadagnare, difficili da perdere. Ribadiamo che nel caso di infortuni gravi e di gravi inadempienze gli ispettori del lavoro devono sospendere la patente”. “Non siamo in presenza di nessun provvedimento generale, né tantomeno d’urgenza, come sarebbe invece necessario”, conclude Francesca Re David.