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La crisi permane, ma almeno adesso si può provare un costruire un futuro. Lunedì 11 dicembre è stata siglata la proroga di un anno di cassa integrazione straordinaria per i 410 lavoratori della Lear Corporation di Grugliasco (Torino). Ma le difficoltà dell’azienda di automotive, specializzata nella produzione di sedili, sono ancora tutte lì. La società ha confermato la decisione (che va avanti da tempo) di voler procedere con 310 esuberi. Non solo: per la prima volta ha parlato pubblicamente di chiusura dell’impianto, o almeno di un forte e definitivo ridimensionamento.
La nuova cassa integrazione straordinaria inizierà il 1° gennaio per concludersi il 29 dicembre 2024. Un tempo che dovrà servire per invertire la tendenza alla contrazione degli ordini. Una riduzione dovuta soprattutto a due fattori: l’uscita di produzione a dicembre di due modelli Maserati (Ghibli e Quattroporte endotermiche), di cui Lear era monocommittente; la perdita tre anni fa della commessa per la produzione dei sedili della Fiat 500 elettrica, andata al gruppo turco Martur (che li fabbrica in Turchia ma li assembla proprio a Grugliasco, in un impianto ad appena un chilometro dalla Lear).
La proroga della cigs è un passo importante, dunque, che si lega a tutto ciò che si sta ora movendo nel settore dell’automotive. Il 6 dicembre è stato inaugurato al ministero delle Imprese il “tavolo” nazionale del settore, dove Stellantis ha ribadito la “centralità dell’Italia nella strategia globale del gruppo” e tutti i partecipanti hanno manifestato “l’ambizione di raggiungere l’obiettivo di 1 milione di veicoli prodotti”. Un’ambizione, ha però fatto notare la Fiom Cgil, che attualmente si scontra con la “nessuna certezza rispetto alla salvaguardia occupazionale” e con il fatto che “tutti i lavoratori di tutti gli stabilimenti continuano a essere in cassa integrazione”.
La posizione dei sindacati
Nel corso dell’incontro tra Lear, sindacati e Regione Piemonte “è stata analizzata – spiegano Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil – la situazione che vede lo stabilimento in una condizione economica e finanziaria con un evidente andamento di carattere negativo, con volumi produttivi che non garantiscono in prospettiva la piena occupazione. La sospensione fino a zero ore coinvolge tutti i 410 dipendenti, di cui viene stimato alle attuali produzioni un esubero strutturale di circa 310 lavoratrici e lavoratori”.
Le sigle metalmeccaniche, in considerazione del tempo concesso dall'ammortizzatore sociale e “dell'assenza di una progettualità aziendale”, hanno chiesto alla Regione di verificare in sede ministeriale, a partire dall'incontro calendarizzato per l’11 gennaio 2024 presso il ministero delle Imprese, la ricerca “di ogni possibile soluzione industriale e produttiva”. I sindacati, inoltre, hanno sollecitato l’azienda “a impegnarsi nella diversificazione produttiva e a una migliore distribuzione delle attuali produzioni tra i diversi siti Lear”.
Per Antonino Inserra (responsabile Fiom Cgil per la Lear), Antonio Gullo e Luciano Oriti (Rsu Fiom Lear), a conclusione dell'incontro “rimangono in piedi tutti gli elementi di incertezza e preoccupazione per il futuro occupazionale e produttivo dello stabilimento. La notizia di ulteriori 12 mesi di ammortizzatore sociale rappresenta una boccata d’ossigeno, ma il tempo a disposizione deve essere utilizzato per ricercare soluzioni industriali. Serve uno straordinario coinvolgimento delle istituzioni locali e nazionali per dare risposte alla complicata situazione dell’automotive, impegnando ad adeguati e reali volumi produttivi la mono committente Stellantis sul territorio torinese”.