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“Stipendi legati a un incentivante schizofrenico e con indici immisurabili a detta della stessa direzione”. Questo è quanto “sta accadendo, ormai da quasi due anni”, nel gruppo Bnl, secondo quanto dichiarato da Fisac Cgil, Fabi, First Cisl, Uilca Uil e Unisin.
I sindacati denunciano “una conciliazione vita/lavoro che è sempre più un’ibridazione vita/lavoro, con fortissime ricadute in termine di stress lavoro correlato; un dialogo sociale ridotto a proclami senza diritto di replica, fatti da un palcoscenico con domande scelte e interlocutori lasciati soli nell'immensa platea; procedure di riorganizzazione aperte e chiuse senza fornire alcuna specifica ai sindacati”.
Le organizzazioni rilevano anche “milioni di euro spesi in formazione (presi da fondi cofinanziati) continuando a sostenere che il personale necessita di reskilling; assunzioni latitanti e ricambio generazionale inesistente; banca digitale sviluppata attorno a procedure e processi studiati per la banca tradizionale; passaggio forzato di conti alla banca digitale dopo una valutazione unilaterale fatta 'target redditività' e non sul 'target cliente'”.