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“Incontro importante presso la Regione Sicilia, ma il lavoro da fare è ancora tanto”. Così Samuele Lodi (segretario nazionale Fiom Cgil) e Roberto Mastrosimone (Fiom Cgil nazionale), commentano il vertice sulla Blutec che si è tenuto giovedì 25 gennaio presso l’assessorato delle Attività produttive della Regione Sicilia.
“Sono stati affrontati i tre punti principali di questa lunghissima e complicata vertenza Blutec”, spiegano i dirigenti sindacali: “Le risorse pubbliche per le politiche per la riqualificazione e per agevolare il percorso di quiescenza per i lavoratori più prossimi alla pensione; la questione della certificazione per lavoro usurante; il bando per il progetto di reindustrializzazione e la tutela occupazionale”.
Per quanto riguarda le risorse pubbliche è stata ribadita “la loro disponibilità, anche se sono da definire meglio le tempistiche entro le quali possono essere erogate”. Relativamente alla problematica del lavoro usurante, a fronte “dell’impossibilità dichiarata dall’amministrazione straordinaria di poter presentare all’Inps le buste paga dei lavoratori che ne hanno le condizioni, si è convenuto di richiedere un tavolo ai ministeri delle Imprese e del lavoro e all’Inps nazionale per affrontare la questione sarebbe risolutiva per centinaia di lavoratori”.
Sul bando, in ultimo, l’amministrazione straordinaria “è prossima a inviare al ministero delle Imprese una relazione rispetto la solidità patrimoniale e del piano industriale dei due soggetti che si sono accreditati per rilevare l'area industriale e per riassorbire i lavoratori. Successivamente, sarà necessaria la convocazione al ministero per una valutazione dei progetti industriali su cui il governo dovrà essere responsabile”.
Lodi e Mastrosimone hanno ribadito “la necessità di garantire sia la possibilità di poter andare in pensione a chi ne ha diritto sia di assicurare un futuro lavorativo per tutti gli altri dipendenti, diretti e dell’indotto. Nessuna lavoratrice e nessun lavoratore dovrà essere lasciato solo. Da questo punto di vista, è chiaro che se si dovesse arrivare al termine del periodo di amministrazione straordinaria, il 4 novembre, senza ancora una soluzione complessiva, la stessa dovrà essere prolungata e accompagnata da un'analoga proroga degli ammortizzatori sociali”.
I due esponenti Fiom Cgil così concludono: “Questa vertenza è a tutti gli effetti una vertenza nazionale, per la durata temporale di oltre 13 anni, per le lavoratrici e i lavoratori coinvolti, per il territorio, quello siciliano, che ha necessità di politiche industriali che garantiscano prospettive di lavoro e occupazionali durature nel tempo”.