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Si è tenuto oggi 1° ottobre, l’incontro convocato dalla sottosegretaria al ministero dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, in call-conference sulla crisi degli stabilimenti Blutec in Italia, alla presenza dei commissari straordinari, di Invitalia e delle regioni Piemonte, Abruzzo, Basilicata e Sicilia. L’incontro, richiesto unitariamente dalle organizzazioni sindacali, è servito a un primo scambio di informazioni sulle linee che guideranno le decisioni dei commissari, a cui hanno lavorato in questi mesi, sul piano progettuale per tutti gli stabilimenti e i lavoratori.
In sintesi i commissari hanno chiarito che: entro il 5 ottobre verrà presentato un piano concordatario sulla reindustrializzazione di Termini Imerese e sulle linee guida di liquidazione e cessione per tutti gli altri stabilimenti. "Abbiamo chiesto garanzie occupazionali e contrattuali per tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno assicurato la continuità produttiva da Orbassano, Rivoli, Asti, passando per Atessa, fino alla Basilicata, nonostante i danni provocati dalla proprietà precedente", osservano Fiom e Cgil.
Per Termini Imerese, la situazione è resa più complessa dal numero dei lavoratori interessati nell’area tra ex dipendenti Fiat e dell’indotto, dal fermo produttivo in atto dal novembre del 2011 e dai danni provocati ai lavoratori e al territorio dall’acquisizione della proprietà da parte di Blutec. I commissari stanno lavorando a una soluzione composta da più aziende consorziate che, da quanto prevedono, dovrebbe assorbire più dei lavoratori attualmente ancora alle dipendenze di Blutec, numero che potrebbe restringersi se si desse seguito alla norma che permetterebbe ai lavoratori usurati in catena di montaggio di poter accedere alla pensione.
Inoltre, nella comunicazione, i commissari hanno chiarito che la garanzia per i lavoratori continuerebbe a essere la proprietà pubblica dell’immobile. Infine, sempre su richiesta di Fiom e Cgil i commissari straordinari hanno comunicato che i crediti insoluti di lavoratrici e lavoratori saranno garantiti.
"C’è un punto imprescindibile in merito al piano: la garanzia della continuità produttiva e occupazionale per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli stabilimenti su cui abbiamo chiesto un tavolo di approfondimento specifico in presenza e non in videoconferenza, con il Mise, i commissari straordinari, Invitalia e le varie regioni interessate, vista la delicatezza del confronto. Inoltre, chiediamo che le Regioni garantiscano piani di sostegno ai piani di sviluppo, a partire dalla Sicilia, con l’accordo di programma", rilevano ancora Fiom e Cgil.
Il sindacato chiede una garanzia pubblica per il soggetto industriale che interverrà nella risoluzione della crisi su Termini Imerese, a partire da Invitalia. "È necessario avere chiarezza sulla solidità dei proponenti e dei progetti. Condividiamo l’affermazione della sottosegretaria Todde che quello odierno è stato un primo passo, a cui ne seguiranno rapidamente altri, che avranno l’obiettivo di tutelare i lavoratori e le loro condizioni contrattuali per tutti gli stabilimenti. Ci riservano di esprimerci nel merito dopo i prossimi incontri sul dettaglio dei piani".