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“Il piano industriale presentato da Bim per noi è macelleria sociale”. A dirlo è il segretario generale della Fisac Cgil Giuliano Calcagni, commentando il piano di 140 esuberi, su 423 dipendenti totali, presentato dall'istituto di credito: “Se la banca, dopo il periglioso percorso degli ultimi mesi, che ha visto le relazioni industriali calpestate, dovesse perseverare sulla linea che è stata presentata, sarà una levata di scudi a tutela delle lavoratrici, dei lavoratori e del territorio”.
L'esponente sindacale rileva che “i numeri sono inaccettabili, sia quanto ai tagli occupazionali sia al dimensionamento territoriale dell’istituto piemontese”. Il piano, infatti, prevede lo spostamento a Milano di gran parte delle attività, lasciando a Torino solo le direzioni crediti, amministrazione e operation. “La strada per la gestione degli esuberi, come è prassi nel settore, sarà per noi solo quella dei pensionamenti e prepensionamenti volontari attraverso il fondo di solidarietà”, conclude Calcagni: “Non prendiamo neanche in considerazione l’ipotesi di trasformare i dipendenti in consulenti finanziari a partita Iva”.