Chiuderà entro la fine del 2025 la fabbrica di congelatori della Beko Europe a Siena. Questo è uno degli annunci shock che ieri, in una drammatica riunione al ministero delle Imprese e del Made in Italy, è piombato nella realtà della provincia toscana dando corpo a quella che era ormai quasi una certezza. Gli operai avevano già manifestato più volte negli ultimi giorni, e avevano attraversato le vie cittadine in corteo per protestare contro le decisioni imminenti della multinazionale turca. A Siena gli esuberi, secondo il piano industriale presentato ieri, sono 290, in tutto. A livello nazionale, sono quasi 2 mila le lavoratrici e i lavoratori che verranno licenziati se la situazione non cambierà.

E così questa mattina si sono ritrovati tutti in presidio davanti ai cancelli dell’azienda per poi trasferirsi
alla Lizza, andare sotto al Comune e, alla fine, riunirsi in assemblea di nuovo davanti ai cancelli dell'azienda con il presidente della Provincia e i sindaci.

“La gente come noi non molla mai”, “lavoro, lavoro”, “la lotta è dura e non ci fa paura”, “non molliamo mai” e ancora l'Inno di Mameli indirizzato al Governo e il Canto della Verbena e la Marcia del Palio per i senesi. È questa la colonna sonora di una mattinata di protesta alla quale partecipano le rappresentanze sindacali e i segretari locali delle sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil.

“Non accetteremo l'ennesimo scaricabarile. Qualcuno si deve prendere la responsabilità, che a questo punto è del Governo e delle istituzioni locali”, grida dal megafono la segretaria della Fiom Cgil di Siena, Daniela Miniero. I lavoratori dello stabilimento hanno incontrato in Piazza del Campo il sindaco Nicoletta Fabio. Successivamente gli operai organizzeranno un'assemblea con i sindaci del Senese e il presidente della provincia Agnese Carletti.

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