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Sono 30 gli esuberi annunciati dalla Metaltex di Maslianico (Como). La storica azienda di articoli per la casa (fu fondata nel 1946) ha comunicato la chiusura del reparto produzione. Immediata la reazione di sindacati e dipendenti che chiedono l’adozione della cassa integrazione straordinaria allo scopo di salvaguardare il più possibile l’occupazione.
È dagli inizi del decennio Duemila che l’azienda incontra difficoltà. I primi ammortizzatori sociali risalgono al 2008, cui sono susseguiti periodi di lavoro e periodi di calo. Buona è stata la ripartenza post-Covid, che ha visto il ricorso anche a straordinari e addetti in somministrazione. Poi nuove difficoltà, fino all’annuncio degli esuberi del 13 marzo scorso.
Fiom: “Serve la cassa integrazione straordinaria”
Nell’incontro con l’azienda, spiega il segretario provinciale Fiom Cgil Como Alessio Bonfanti, la proprietà “ha confermato l’intenzione di interrompere la produzione. Non ci sarà una chiusura totale: la chiusura dell’attività produttiva riguarderà tutti i dipendenti impiegati in quell’area, una trentina. Nel contempo sono ancora in corso valutazioni relativamente a persone di altre aree che la proprietà intende tagliare in relazione proprio allo stop alla produzione”.
Per Bonfanti l’obiettivo è “ora tutelare le posizioni negli altri settori, comunque non c’è ancora una data ufficiale in cui partirà il piano di riorganizzazione. Per i dipendenti coinvolti nei tagli occupazionali, abbiamo chiesto di attivare ammortizzatori sociali straordinari al fine di salvaguardare l’occupazione o, nella peggiore delle ipotesi, dare il tempo necessario agli interessati di cercare di ricollocarsi”.