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''Basta attacchi alla tutela del patrimonio culturale, al via la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della Cultura. Domani Assemblea nazionale dei dipendenti di archivi, biblioteche e soprintendenze''. Ad annunciarlo sono Fp Cgil e Uilpa.
Le sigle spiegano: ''Con il decreto legge 13 del 25 febbraio scorso questo governo ha dimostrato di non avere alcuna intenzione di difendere chi tutela il paesaggio applicando l'articolo 9 della Costituzione. Il decreto interviene con l'ennesima definitiva spoliazione di competenze delle soprintendenze territoriali che intervengono sui processi autorizzativi gli interventi realizzativi dei progetti Pnrr''.
Con l'assemblea nazionale del 21 marzo, spiegano Fp Cgil e Uilpa, ''si intende ancora una volta porre all'opinione pubblica il tema del futuro dei nostri beni culturali, di quali politiche pubbliche attuare per garantirne la conservazione e la loro corretta fruizione, di quali interventi predisporre per garantire la piena occupazione".
Secondo i sindacati, ''in nome della cosiddetta semplificazione si emarginano ruolo e funzioni istituzionali delle soprintendenze sul territorio aprendo di fatto la strada a un ulteriore grave scempio del paesaggio, attuato in nome di una transizione ecologica che si vorrebbe realizzata senza il minimo rispetto delle regole e dei principi costituzionali di tutela''.
Accanto a questa, proseguono Fp Cgil e Uilpa, ''resta grave e strutturale la carenza degli organici, con uffici ormai ridotti ai limiti delle proprie capacità di erogazione dei servizi e molti di essi a rischio chiusura, per il venir meno di figure professionali essenziali che non vengono sostituite. Una carenza media del 45% rispetto agli organici previsti e ritardi inaccettabili nell'attuazione dei peraltro insufficienti piani occupazionali".
Questa, per i sindacati, ''la triste realtà dei settori produttivi che operano sui cicli di tutela del nostro patrimonio culturale. L'avvento del nuovo governo non ha cambiato di una virgola la situazione di degrado, anzi l'interesse del ministro Sangiuliano sembra essere incentrata sulla spinta estrema alla commercializzazione del patrimonio culturale, tramite l'aumento diffuso, e nel caso del Pantheon addirittura l'introduzione, dei biglietti di ingresso ai musei, con tariffe improponibili per una fruizione diffusa e democratica dei beni culturali. Né tantomeno risultano convincenti gli annunci di mera propaganda che rivendicano le assunzioni già decise dal precedente governo e scorrimenti di graduatorie di idonei in numero ridotto rispetto a quanto già programmato''.