La precarietà colpisce anche il settore del credito e l'esempio più eclatante di questo fenomeno è proprio quello che riguarda il Banco Desio. È la denuncia che è stata portata il 28 novembre in piazza a Genova dalla Fisac, il sindacato della Cgil che si occupa dei lavoratori del credito, e dal Nidil, la categoria che si occupa dei precari, nel presidio che si è svolto in Largo Pertini davanti alla filiale del Banco Desio.

"A Genova – si legge in un comunicato pubblicato al termine della protesta – ci sono 7 filiali, quella di De Ferrari più altre sei ex Carige/Bper acquisite nel 2023. In totale i dipendenti sono una cinquantina e secondo le stime della Cgil l’organico è sottostimato di almeno un 15%. La carenza di personale è sotto gli occhi di tutti: clientela, cittadini e soprattutto dei dipendenti. Non voler stabilizzare lavoratori e lavoratrici interinali e somministrati che lavorano alle loro dipendenze dal febbraio 2023, ma la maggior parte erano già in forza a Carige/Bper, e quindi ben prima di quella data, è inaccettabile”.

“Stiamo parlando di personale altamente specializzato del quale la banca ha bisogno – denuncia il sindacato –: in totale sono sette lavoratori. Cinque dei sette sono già stati lasciati a casa, sui restanti due non ci sono certezze per il futuro e nel frattempo ne sono stati inseriti altri che potrebbero avere la stessa sorte. Questo gioco al ribasso da parte di un istituto di credito come Banco Desio è veramente molto deludente e con il presidio, Fisac e Nidil Genova hanno voluto portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, il problema del lavoro precario che come dimostra questa vertenza non è solo di specifici settori ma ormai tocca tutto il mondo del lavoro”.