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“C’è bisogno di un contratto che guardi al futuro, che si cali nelle grandi trasformazioni che attraversano il settore bancario. Un contratto nazionale che sia forte e che, soprattutto, riconosca alle lavoratrici e ai lavoratori il contributo offerto in questi anni segnati da risultati straordinari in termini di redditività e produttività per le banche”. Così la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, sull’avvio della trattativa in Abi per il rinnovo del contratto nazionale del settore del credito e che interessa circa 280 mila lavoratrici e lavoratori.
In questa fase, aggiunge la dirigente sindacale, “che ha registrato per il settore bancario una produttività più alta dell’inflazione e dove la redditività del sistema ha generato, solo per lo scorso anno, utili complessivi superiori ai 14 miliardi, è un dovere per la nostra controparte rispondere ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dalla richiesta salariale. Abbiamo bisogno di un contratto che sia legato ai tempi che stiamo vivendo, così come abbiamo bisogno di un sistema bancario che abbia un’idea forte su quale ruolo giocare per lo sviluppo del paese”.
Per queste ragioni, prosegue la segretaria generale della Fisac Cgil, “il contratto dovrà agire sul tema della qualità e della quantità dell’occupazione, per sovvertire un processo di continuo restringimento. E sarà necessario confrontarsi sui temi della riduzione dell’orario, sull’introduzione di nuove flessibilità e sul benessere lavorativo, fornendo risposte anche su profili professionali e sviluppi di carriera. Il cambiamento è in atto, il sindacato è pronto alla sfida”, conclude Esposito.