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L’Epifania porta via la ‘tenda rossa della resistenza’, che per 152 giorni ha dato riparo agli operai in presidio di protesta davanti ai cancelli del macello di Baldichieri. La firma dell’accordo che tutela tutti i 106 lavoratori, assicurando loro il contratto dell’industria alimentare e l’impiego full time, senza periodo di prova, è una splendida calza della Befana.
Venerdì 5 gennaio si tolgono i picchetti, si riavvolgono i tiranti e si rimettono i teloni a posto, in perfetto stato. Pronti a essere rimontati se ci sarà nuovamente bisogno della tenda dei diritti. E poi a pranzo per festeggiare un successo che è stato possibile solo grazie un’unione che ha fatto la forza, valore fondante del sindacato.
Il prossimo 8 gennaio tutti gli operai del macello di Baldichieri, in provincia di Asti, torneranno a lavoro. Negli ultimi giorni sono state anche fatte le visite mediche necessarie. Si chiude così, con la vittoria dei lavoratori, della Flai Cgil e della Cgil tutta, una vera e propria maratona iniziata il 3 agosto dell’anno scorso. “In quei giorni non sapevamo nemmeno se avremmo avuto le forze per arrivare a metà percorso – ricorda soddisfatta la segretaria astigiana della Flai Cgil, Letizia Capparelli –. Ora possiamo tirare un sospiro di sollievo e guardare al futuro con ottimismo, facendo tesoro di questa preziosa esperienza”.
La vertenza
La vertenza non si era aperta nel migliore dei modi, nelle pieghe di passaggi di proprietà e continui cambi di appalto che finivano per peggiorare sempre più le condizioni di vita e di lavoro degli addetti del macello. Una trattativa iniziata con Fortes Srl e l’azienda acquirente gruppo Ciemme, e dopo l’intervento della guardia di finanza, all’alba del 12 ottobre scorso, spostata anche sui tavoli della magistratura.
Giovanni Mininni, Flai Cgil: “Vittoria merito della tenacia e della perseveranza dei lavoratori”
Il 28 dicembre sono stati firmati gli accordi finali di una vertenza che è andata avanti per 152 giorni. Soddisfatti i 106 lavoratori che hanno ottenuto non i 300 euro proposti dall’azienda all’inizio della vertenza, ma un risarcimento danni che per molti operai è stato di 25mila euro. “È finito un 2023 che per questi uomini e le loro famiglie è stato molto complicato – tira le somme Giovanni Mininni, segretario generale nazionale della Flai Cgil –, solo grazie alla loro tenacia e perseveranza l’anno si è chiuso nel migliore dei modi. Siamo stati al loro fianco anche con una raccolta di fondi, per non cedere di fronte al consueto inaccettabile ricatto occupazionale, offrendo un contratto, quello dell’agricoltura, che non riconosceva la loro professionalità”.
“Non possiamo non essere orgogliosi di aver sostenuto questa giusta battaglia fin dall’inizio – aggiunge il segretario generale della Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo –, tutti i lavoratori sono stati riassunti e potranno esercitare la loro professionalità inquadrata e retribuita finalmente nel modo corretto”.
Il 2024 sta iniziando bene. Denis Vayr, Flai Cgil Piemonte sottolinea: “Questa esperienza ci sarà utile. Abbiamo vissuto momenti complicati nella trattativa, ci siamo tirati su di morale a vicenda. Abbiamo fatto della trasparenza nelle comunicazioni il nostro punto di forza, si è sempre detto tutto, non ci sono mai stati segreti. Questo ha creato una fiducia totale fra tutti. La Rsa Cristian Covali è stato il nostro punto di forza, i lavoratori tutti sempre al nostro fianco e noi al loro”.
Il sindacato non abbasserà comunque la guardia, gli accordi sono stati firmati, ora devono essere rispettati. “Difenderemo l’applicazione del Ccnl industria alimentare, quello che spetta agli operai del macello di Baldichieri d’Asti. Molta attenzione è stata posta alla riorganizzazione dei ritmi produttivi, abbiamo ottenuto il quasi dimezzamento dei suini macellati in un’ora, garantendo più salute e più sicurezza sul lavoro. Anche una svolta qualitativa che potrà assicurare introiti maggiori e redistribuzione tra i lavoratori. Continueremo a stare al fianco dei lavoratori, perché solo uniti si può vincere”.