PHOTO
Stato di agitazione con blocco di tutte le prestazioni straordinarie e supplementari. Questa la risposta di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti all’annuncio della società di autonoleggio Avis Budget Italia, risalente al 3 febbraio scorso, di avviare una procedura di licenziamento collettivo per 113 dipendenti in tutto il Paese (su complessivi 685 lavoratori, cui se ne aggiungono 46 a termine). Il primo incontro tra azienda e sindacati è fissato per venerdì 21 febbraio.
A essere chiuse dovrebbero essere 68 stazioni di noleggio (tra auto e furgoni). Il maggior numero dei licenziamenti è previsto a Roma (47 lavoratori su complessivi 235) e Milano (18 addetti su complessivi 101). Ma gli esuberi riguarderanno anche il personale di alcune filiali in Puglia, Emilia-Romagna, Provincia autonoma di Bolzano, Sicilia, Toscana, Liguria, Campania, Veneto e Piemonte.
Avis Budget: “Bilancio in perdita progressiva”
La società di autonoleggio, che ha sede legale a Bolzano, fa parte della holding statunitense Avis Budget Group (fondata nel 2006, quotata alla Borsa di New York, annovera 24 mila dipendenti in tutto il mondo). Sul mercato italiano opera attraverso cinque marchi: Avis, Budget, Maggiore, AmicoBlu e Morini.
“Nel 2023 la società ha registrato una perdita di 3,5 milioni”, comunica la società: “Nel 2024, anche se il bilancio di esercizio non è ancora stato approvato, si stima che la perdita salirà a circa 7 milioni”. Avis Budget evidenzia anche che nel 2024 i costi sono cresciuti del 14 per cento e i ricavi del 2 per cento.
La società sottolinea, tra le cause, il “profondo cambiamento nei comportamenti di acquisto dei consumatori dei servizi di noleggio che il perdurare della crisi economica ha ulteriormente accentuato”, la concorrenza “sempre più aggressiva”, il boom dell’acquisto online e della domanda low cost.
Sindacati: “Logica tipica delle multinazionali”
“Respingiamo decisamente una politica aziendale che, seguendo la logica del profitto a ogni costo, ciclicamente mette in atto processi di ristrutturazione che impattano sull’organizzazione del lavoro e sulla qualità del servizio”, scrivono in una nota ufficiale Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.
I sindacati evidenziano che Avis Budget “segue le logiche tipiche delle multinazionali, basate sul taglio dei costi, spesso insostenibile, e su un ossessivo raggiungimento degli obiettivi di produttività che sistematicamente relegano le lavoratrici e i lavoratori a semplici numeri”.
Filt, Fit e Uiltrasporti rimarcano anche “tutte le perplessità del caso rispetto alle ‘reali’ motivazioni addotte per l’avvio della procedura. Inoltre, vi è il ragionevole dubbio che i criteri utilizzati dalla società per individuare le risorse da licenziare non siano oggettivi, ma ‘soggettivi’, in quanto sembrerebbe che la scelta delle persone da licenziare sia mirata”.
Da qui l’avvio della mobilitazione dei lavoratori, con la dichiarazione dello stato di agitazione del personale con il blocco di tutte le prestazioni straordinarie e supplementari, con “il personale addetto al banco che si attiene esclusivamente a svolgere le attività proprie della mansione e del relativo livello di inquadramento”.