“Il tema del lavoro è centrale per tutte le persone e ci aspettiamo risposte positive dal governo. Ma se non dovessero arrivare, useremo tutti gli strumenti e la mobilitazione sindacale”. Così la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, parlando al Teatro Nuovo di Milano in occasione degli Attivi nazionali unitari: “I temi delle infrastrutture, della formazione, dell'innovazione e della ricerca sono centrali. Il presidente Conte ha garantito che da gennaio verranno aperti confronti su questi argomenti, così come su fisco, reddito di cittadinanza e previdenza. Valuteremo i contenuti della manovra e, secondo come si attiveranno i confronti, decideremo che fare”.
Per Annamaria Furlan nella manovra “si punta troppo poco alla crescita, il suo limite della manovra sta proprio in questo: non è centrale il lavoro”. Ma della finanziaria non piacciono anche altre cose, come il fatto che “ancora una volta si vuole far cassa con la penalizzazione dei pensionati. Il blocco della rivalutazione delle pensioni non è assolutamente condivisibile”. Entrando nel merito dl possibile stop, il segretario Cisl ha evidenziato che “dire che oltre 1.500 euro lordi vengono nuovamente bloccate le pensioni significa toccare il reddito di tanti anziani nel Paese”.
Sui temi fiscali, Annamaria Furlan ha precisato che la Cisl non ha mai chiesto una “patrimoniale”, bensì che venga aperto “un confronto vero sulla riforma del fisco, visto che l'87 per cento dell'erario italiano è sulle spalle di lavoratori e pensionati”. La necessità, dunque, è quella di rendere più pesanti le buste paga dei lavoratori e gli assegni dei pensionati. “Quando parliamo di riforma del fisco noi pretendiamo che la prima risposta vada ai soggetti del lavoro”; ha concluso: “La flat tax, ad esempio, non risponde a questo. Non ha progressività e non dà risposta alle buste paga dei lavoratori. Bisogna aprire un confronto serio e vedere come far pesare un po' meno il fisco per tutti. Ma soprattutto per quelli che le tasse le pagano davvero”.