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“Nell’incontro odierno con Arvedi, la nuova proprietà di Acciai Speciali Terni, sono stati presentati i nuovi assetti societari e le prime linee guida del piano industriale che indicano una credibile prospettiva di sviluppo e sostenibilità ambientale per Ast e l’intero territorio ternano. Lo dichiarano in una nota congiunta Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile siderurgia e Alessandro Rampiconi, segretario generale Fiom Terni.
Le ipotesi presentate prevedono una prima fase (2022-2023) nella quale si riorganizza e si efficientano gli impianti e contemporaneamente si avviano investimenti necessari a realizzare a regime (2025-2026) un assetto impiantistico che prevede la realizzazione di un nuovo laminatoio, di una nuova linea di decapaggio laminazione e ricottura, di un nuovo forno di riscaldo bramme e di due nuove linee a freddo di magnetico, alimentate dallo stabilimento di Cremona, per investimenti che complessivamente dovrebbero aggirarsi attorno al miliardo di euro.
"Con tale assetto impiantistico - proseguono i sindacalisti - la previsione per quanto riguarda i volumi produttivi è di un milione e cinquecentomila tonnellate di prodotti finiti di cui quattrocentomila di acciaio magnetico. Il piano industriale una volta definito sarà parte integrante di un più vasto accordo di programma che dovrà incentrarsi, in particolare, sui temi dell’energia e della decarbonizzazione del processo produttivo attraverso il crescente ricorso all’utilizzo dell’idrogeno, in una logica di più generale sostenibilità territoriale e ambientale".
In questo senso "è indispensabile che il governo e le istituzioni locali svolgano una funzione non solo di coordinamento ma anche di messa a disposizione di reali opportunità e risorse coerenti con gli obiettivi che si definiranno nell’accordo. Per quanto ci riguarda questi obiettivi non possono prescindere anche da un vincolo di crescita e di qualità dell’occupazione, delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori diretti e indiretti. Un primo passo è stato sancito con l’accordo propedeutico al piano industriale con il superamento del lavoro somministrato e la relativa stabilizzazione dei 130 interinali".
"Ora va definita, con le Rsu e le organizzazioni sindacali un’agenda serrata di confronto per arrivare alla versione definitiva del piano industriale e all’avvio del percorso sull’accordo di programma”.