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Dumping contrattuale. Non ci sono altri termini, secondo Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, per definire quello che sta avvenendo ai lavoratori della Assocontact. Oltre 200, tra quadri e delegati sindacali, si sono riuniti oggi (17 dicembre) a Roma, in un attivo unitario molto partecipato, per fare il punto su quanto sta accadendo nel settore del contact center.
LA FIRMA CON CISAL
L’associazione datoriale ha, infatti, sottoscritto un contratto collettivo per le aziende di Crm/Bpo con il sindacato Cisal, che ha destato preoccupazione nelle altre sigle sindacali e tra i lavoratori.
INDIETRO DI 15 ANNI
"Siamo di fronte all'abbattimento considerevole dei diritti, ritornando cosi indietro sul salario, e rispedendo il settore dei customer care a 15 anni fa nella giungla delle deregolementazione. – commenta Daniele Carchidi, Slc Cgil - Un atto grave, che Assocontact e Cisal stanno perpetrando a danno di oltre 5mila addetti."
DUMPING CONTRATTUALE
Tra le misure previste dal ccnl ci sarebbe, secondo i dettagli trapelati, la riduzione di oltre il 50% delle ore di permesso: dalle 104 previste dal contratto collettivo delle telecomunicazioni a sole 48 ore. Sempre a proposito di tutele, l’attuale integrazione economica al 100% dei primi tre giorni di malattia passerebbe gradualmente al 50%, per poi arrivare all’azzeramento totale.
IL CONTROLLO A DISTANZA
Il ccnl prevede, inoltre, lo smantellamento della clausola sociale, la riduzione della paga oraria per i lavoratori co.co.co e, da ultimo ma non meno grave, l’introduzione del controllo a distanza, per il monitoraggio real time delle performance, che verranno collegate al salario.
CARCHIDI, CGIL: “SEMBRA FANTASCIENZA”
"Non sarebbe credibile e diciamo anche immorale per i lavoratori accettare un rinnovo contrattuale in queste condizioni – commenta Carchidi - Alcuni di questi dettagli sembrano veramente irrealistici, sarebbero spunti interessanti per la realizzazione di film di fantascienza, e siamo convinti che saranno esclusivamente “voci” senza riscontri nella realtà”.
CGIL, SERVE UNA LEGGE SULLA RAPPRESENTANZA
L'assenza di regole in materia permette la nascita di nuovi ccnl che comprimono diritti e salari delle lavoratrici e dei lavoratori. La sottoscrizione di un nuovo contratto nazionale sottoscritto da organizzazioni sindacali e datoriali scarsamente rappresentative, riporta centrale il tema sulla certificazione e misurazione della rappresentanza. “Serve una legge che misuri e pesi il valore di chi sottoscrive accordi e contratti – conclude la Slc in una nota- La Cgil non solo non teme la misurazione, ma la rivendica”.