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Risultati di bilancio record lo scorso anno per le compagnie assicurative. Generali, Unipol, Intesa Vita e Mediolanum, quattro grandi gruppi assicurativi italiani, hanno registrato un utile complessivo nel 2023 pari a 7,2 miliardi di euro, in crescita del +57% rispetto all’anno precedente. È quanto si rileva da un report dell’Ufficio Studi & Ricerche della Fisac Cgil condotto sui bilanci di un campione di compagnie assicurative e dal quale emerge, come osserva la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, “una estrema resilienza del settore, con un livello molto elevato di redditività, nonostante i sinistri record da catastrofi naturali e da elevati deflussi nel settore vita. Ora è tempo di trasferire questi risultati alla contrattazione”.
Nello specifico del campione selezionato, Generali ha registrato nel 2023 utili per 4,1 miliardi di euro (2,4 miliardi nel 2022), Unipol per 1,3 miliardi (675 milioni), Intesa Vita per 943 milioni (947 milioni) e Mediolanum per 822 milioni (507 milioni). Ai due più grandi player nazionali, Generali e Unipol, la Fisac Cgil affianca altri due grandi player internazionali, come Alianz e Axa, con importanti realtà in Italia, registrando così un utile complessivo di 21,7 miliardi di euro (+43,9% sul 2022). Risultato frutto dei risultati di bilancio di Allianz per il 2023 pari a 9 miliardi di euro e Axa pari a 7,2 miliardi di euro.
Settore Danni
In base ai primi dati disponibili dell’Ania, nello studio della Fisac Cgil si rileva come nel settore danni gli eventi atmosferici hanno causato nel 2023 dei pagamenti per sinistri catastrofi naturali pari a 5,7 miliardi di euro, comportando anche un aumento dei combined ratio, ovvero l’indicatore utilizzato per rappresentare l’andamento dei Rami danni composto dalla somma dell’espense ratio (spese riconducibili ai sinistri) e al loss ratio (sinistri di competenza). Tuttavia la crescita dei sinistri nel settore auto si è notevolmente attenuata: mentre il costo medio dei sinistri ha continuato ad aumentare, crescendo del 4% a causa dell’inflazione ancora elevata, la frequenza dei sinistri è diminuita dell’1%. I premi lordi danni sono incrementati del 7,7%, arrivando a 44,7 miliardi di euro.
Settore Vita
Nel settore vita l’aumento dei tassi di interesse, si legge nello studio della Fisac Cgil, ha portato a un aumento dei riscatti anticipati e a un calo della nuova produzione. La raccolta netta vita nel 2023 è stata negativa sia per i prodotti di risparmio tradizionali che per quelli unit-linked. A fronte di premi contabilizzati pari a 100 miliardi di euro (-4,8%) si rilevano oneri per sinistri pari a 113,9 miliardi di euro (+45,2%). L’aumento dei tassi di interesse ha reso più attraenti gli investimenti alternativi, come i titoli di Stato italiani e i prodotti di risparmio delle banche, rallentando gli afflussi al settore assicurativo. Inoltre, i tassi di riscatto (misurati come importi di riscatto rispetto alle riserve dell’anno precedente) sono aumentati nel 2023 al 10,6% (erano al 6,7% nel 2022), un livello che non si vedeva da circa dieci anni.
Indici di solvibilità
Il settore assicurativo si è confermato nel complesso molto solido e, come riporta la Fisac Cgil, presenta indici di solvibilità (solvency II ratio, per misurare il livello di patrimonializzazione di una compagnia assicurativa) di assoluta tranquillità. L’indicatore è passato da 247% nel 2022 al 258% nel 2023. L’analisi per settore di attività evidenzia come l’aumento dell’indicatore nel periodo dicembre ‘22 - dicembre ‘23 abbia riguardato le imprese Danni e Vita, presentando dinamiche diverse. In particolare, per quelle Danni il solvency ratio è passato da 227% a 233%, con un incremento di 6 punti base, mentre per le imprese Vita vi è stato un significativo incremento di 41 punti base da 213% a 254%.
Ai lavoratori il giusto merito
Benché siano primi dati disponibili, afferma la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, “è chiara la tendenza verso una forte redditività. Il settore assicurativo si conferma decisamente in buona salute. I risultati record dovranno adesso riversarsi sul fronte della contrattazione, a tutti i livelli: nazionale, aziendale e di gruppo, dando alle lavoratrici e ai lavoratori i riconoscimenti che meritano. Una contrattazione che va sviluppata e che deve allargarsi all’intera filiera assicurativa, dando risposte al rinnovo di contratti attesi come quello Anapa e Anagina”, conclude Esposito.