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Ieri sera (27 ottobre), intorno alla 18.30, uno squilibrato è entrato all’interno dell’ipermercato Carrefour di Assago e ha accoltellato cinque persone tra cui due dipendenti uno dei quali, Luis Fernando Ruggeri, purtroppo, è deceduto per le gravi ferite riportate. "A tutte le persone coinvolte, alla famiglia del lavoratore scomparso alla quale va il nostro più profondo cordoglio, alle famiglie dei feriti che, anche in queste ore, stanno assistendo i loro cari, non può che essere rivolto il nostro pensiero e la nostra più grande solidarietà e vicinanza", si legge nella nota unitaria dei sindacati di categoria, Filcams Fisascat Uiltucs.
"La stessa vicinanza la rivolgiamo a tutte le colleghe e i colleghi di Luis, ai lavoratori del centro commerciale, ai clienti e alle loro famiglie. Anche per questo motivo, e in attesa di capire in maniera più completa l’intera dinamica e le responsabilità di quello che è accaduto, crediamo che il silenzio, la riflessione e soprattutto il “fermarsi” per pensare a quello che è successo, sia lo spirito che deve guidarci in questo drammatico momento. Non possiamo non notare però che, nelle ore passate, molte sono state le dichiarazioni emerse sull’accaduto, attraverso i mezzi d’informazione e i social network.
Alcune di queste ci hanno particolarmente stupito, purtroppo in maniera negativa, anche per la loro disattenzione; a tal proposito, respingiamo qualsiasi tentativo di strumentalizzare l'episodio per fini politici. Vogliamo invece rimarcare le numerose dichiarazioni di chi ha espresso solidarietà e rispetto verso l’immane tragedia che ha colpito un lavoratore che, in un giorno qualunque della sua vita, si è recato sul suo luogo di lavoro e per un destino imprevedibile non è più tornato a casa. Auspichiamo che fatti del genere, sicuramente inconcepibili e incontrollabili sotto moltissimi punti di vista, avviino una riflessione sul fatto che attività, come quella della distribuzione commerciale, debbano essere ormai considerate “luoghi sensibili” per la sicurezza di chi ci lavora e di chi le frequenta, al pari di tanti altri come ospedali e mezzi di trasporto.
Le organizzazioni sindacali - si legge nella nota - sono da sempre sensibili a questo tema e confermano la propria disponibilità a un confronto serrato e costruttivo che coinvolga tutti i livelli. Se le notizie derivate dalla stampa risultassero confermate, una riflessione altrettanto profonda, stavolta come società civile, andrebbe fatta su come possa accadere che una persona con noti problemi psichici, pericolosa per sé e per gli altri, non sia stata attentamente seguita dai servizi sanitari deputati. Settore clinico e sanitario, oggetto di costanti tagli al suo finanziamento, salvo poi chiedersi, davanti a queste tragedie, cosa non abbia funzionato e come sia potuto accadere. Questo non è il momento della polemica fine a sé stessa, ma del cordoglio e del senso di responsabilità che dovrebbe permettere a ognuno, nei diversi ruoli, di esercitare la propria influenza e le proprie prerogative affinché situazioni analoghe non si ripetano mai più".