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È stata varata questo pomeriggio, dalla delegazione trattante dei sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, la piattaforma rivendicativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore artigianato area tessile-moda e chimica-ceramica, in scadenza il prossimo 31 dicembre. Nel settore operano circa 270 mila addetti in quasi 100 mila imprese, di cui 155 mila nel comparto tessile e moda e 95 mila in quello chimico ceramico e della gomma plastica. La piattaforma, che avrà vigenza 2023-26, è stata immediatamente inviata alle associazioni datoriali di Cna, Confartigianato, Casartigiani e Claai: “Per iniziare al più presto le trattative con l’obiettivo di portarle avanti in tempi celeri venendo incontro alle necessità e alle urgenze delle lavoratrici e dei lavoratori occupati nei settori di riferimento” dichiarano i rappresentanti nazionali di Filctem, Femca e Uiltec, a margine del varo della piattaforma.
Richiesta economica
Per tutelare il potere d’acquisto dei salari, nel documento si richiede un incremento complessivo pari a: 206 euro sul salario di riferimento per i comparti tessile moda (livello 3°); - 207 euro sul salario di riferimento per il comparto chimico, gomma plastica, vetro (livello 3°); 206 euro sul salario di riferimento per il comparto ceramica (livello E). Si richiede, inoltre, l’aumento delle maggiorazioni per i turni notturni e disagiati. Si ritiene altresì necessario un aumento del contributo destinato al fondo di previdenza integrativa, a carico delle aziende, in favore di tutti i lavoratori iscritti. Si rivendica d'introdurre “l’elemento perequativo di garanzia retributiva” per quei lavoratori che, decorsi i termini per la stipula dei contratti integrativi regionali, fossero ancora sprovvisti del salario di produttività.
Diritti
All’interno della piattaforma rivendicativa, vi sono importanti richieste di avanzamento normativo in tema di diritti del lavoro, e in particolar modo verso: il rispetto della legalità lungo la filiera; la formazione continua e permanente; l’estensione del diritto assembleare; l’estensione della contrattazione di secondo livello con possibilità di riduzione dell’orario di lavoro; il miglioramento delle normative connesse al tema della parità di genere, della genitorialità condivisa e della violenza di genere.