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La Fiom ha vinto. ArcelorMittal è stata costretta a ritirare la decisione di licenziare tre dipendenti e la sospensione dal lavoro per 250 lavoratori che aveva messo in libertà senza stipendio. Da lunedì scorso il sindacato si è mobilitato, organizzando scioperi e proteste ai varchi merci.
Oltre 500 lavoratori ieri (11 novembre) hanno sfilato in città nel corteo organizzato dalla Fiom. Non c’erano solo i dipendenti dell’ex Ilva, ma anche operai di Leonardo, Fincantieri, Ansaldo energia e di altre fabbriche del porto genovese che hanno manifestato solidarietà. Il successivo incontro in Prefettura tra azienda e sindacati s’è concluso con il ritiro da parte di ArcelorMittal di tutte le lettere e la fine di scioperi e blocchi a varchi.
Luigi Guadagno, l'operaio licenziato per aver denigrato il direttore su whatsapp, è stato reintegrato: per lui solo tre giorni di sospensione. “Per gli altri due la battaglia continua", commentano Bruno Manganaro e Igor Magni, segretari generali della Fiom e della Cgil di Genova: "E’ un ottimo risultato che non ferma l'azione sindacale che ora è tesa a tutelare gli altri due dipendenti licenziati, soprattutto a monitorare con fermezza le questioni legate alla sicurezza sul lavoro e a chiedere con forza investimenti sugli impianti a garanzia del futuro occupazionale dei dipendenti e della siderurgia del nostro Paese”.
Durante il corteo ci sono stati anche attimi di tensione con i poliziotti schierati davanti alla Prefettura, che però si sono tolti il casco in segno di distensione e solidarietà per la lotta, tra gli applausi dei manifestanti.