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“Abbiamo chiesto alla multinazionale indiana di ritirare la procedura di ‘cessazione attività’ avviata il 13 marzo e di costruire un percorso alternativo alla chiusura che possa determinare una continuità industriale, produttiva e occupazionale”. A dirlo sono i segretari generali Fiom Cgil Campania (Massimiliano Guglielmi) e Fiom Cgil Avellino (Giuseppe Morsa), dopo l’incontro di mercoledì 9 aprile sulla vertenza ArcelorMittal con la Regione Campania, cui ha partecipato anche il coordinatore nazionale siderurgia Fiom Cgil Loris Scarpa.
Durante l’incontro i lavoratori in sciopero hanno manifestato e presidiato nei pressi degli uffici regionali. “Abbiamo ribadito - scrivono Guglielmi e Morsa - che non accetteremo mai soluzioni che portino alla dismissione di una realtà storica e fondamentale per il territorio irpino, già fortemente colpito da una pesante deindustrializzazione e che negli anni ha prodotto migliaia di espulsioni di lavoratori dai cicli produttivi, oltre a un lento e drammatico fenomeno di spopolamento di intere aree interne”.
Fiom Cgil Campania e Fiom Cgil Avellino sostengono che “le competenze, le professionalità e le capacità produttive dei 70 lavoratori di Luogosano devono poter essere la leva su cui costruire nuove soluzioni produttive. Chiediamo l’impegno, da parte della multinazionale, a garantire una continuità lavorativa nel mentre si ricercano soluzioni industriali credibili e verificabili. Questa è condizione irrinunciabile per le organizzazioni sindacali e per i lavoratori”.
Guglielmi e Morsa chiedono alla Regione, ai ministeri competenti, al sistema d’impresa locale e ai riferimenti istituzionali e politici presenti al tavolo “l’attivazione di una cabina di regia che abbia l’obiettivo di affiancare i lavoratori e che sostenga tutte le soluzioni e gli strumenti utili a impedire che l’ennesima multinazionale abbandoni la nostra regione e che possano rappresentare una reale opportunità produttiva e occupazionale”.