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Salta, almeno per il momento, l'acquisto del gruppo Sanac da parte di Arcelor-Mittal. Il passo indietro del gigante dell'acciaio, ipotesi già trapelata nelle scorse settimane, è stato confermato nell’incontro svolto oggi, 26 giugno, al Mise tra sindacati, Filctem, Femca, Uiltec, insieme al Coordinamento Rsu del gruppo Sanac in As, e i responsabili aziendali e i vertici della struttura commissariale. La risposta dei lavoratori è già stata decisa: martedì 2 luglio, sciopero di quattro ore, per ogni turno di lavoro.
"Nel precedente analogo incontro del 4 aprile scorso - spiegano in una nota i sindacati - non solo l’acquisto era stato dato per certo, ma era stata annunciata per maggio la presentazione del piano industriale insieme al passaggio, previo accordo sindacale, di tutti lavoratori alla nuova società. Nell’incontro odierno, i commissari hanno confermato quanto trapelato nelle scorse settimane, ovvero che Arcelor-Mittal, il 5 maggio, ha chiesto la proroga della scadenza dell’offerta d'acquisto al 30 settembre. Per parte sua, la struttura commissariale ha chiesto la proroga della fideiussione fino a quella data. A riunione in corso, Arcelor-Mittal ha comunicato ai commissari di avere ottemperato a tale obbligo (il termine ultimo scadeva domani)".
L’assenza di Arcelor-Mittal al tavolo ministeriale non ha consentito di approfondire le motivazioni del rinvio richiesto. "Difficile non ricondurle ai problemi insorti fra Arcelor-Mittal e governo, relativamente alla gestione della ex Ilva di Taranto - scrivono ancora i sindacati - In ogni caso, le conseguenze per la continuità del gruppo Sanac in As sono serie e immediate". In quanto fornitore di Ilva per oltre il 60% del proprio fatturato, infatti, Sanac subisce le conseguenze del calo di ordinativi da Taranto, dove è annunciato il ricorso alla Cigo per 13 settimane, a partire da luglio. "A essere colpiti saranno innanzitutto i contratti a termine, che alla scadenza potranno non essere rinnovati. Per il complesso dei lavoratori, non saranno sufficienti i piani ferie a fronteggiare il rallentamento degli ordini, ma è stato annunciato come altamente probabile il ricorso alla cassa integrazione guadagni", insistono Filctem, Femca, Uiltec e Rsu Sanac.
Per un aggiornamento della situazione, i commissari e il Mise si sono resi disponibili a un ulteriore incontro sindacale presso il ministero nella seconda metà di luglio. "Disponibilità che apprezziamo e ricambiamo - continuano i sindacati - Tuttavia, esprimiamo grandissima preoccupazione per ciò che si sta determinando in ordine al processo di vendita e al suo esito. Essendo Arcelor-Mittal proprietaria di Ilva, principale cliente e acquirente di Sanac in As, è del tutto evidente come le diverse vicende e situazioni siano fra loro strettamente correlate", aggiungono i sindacati.
"In tutto questo, il governo nell’incontro odierno ha ritenuto di minimizzare la portata e il significato del rinvio, invitando la parte sindacale ad attendere gli sviluppi. È un invito che, dopo tanti anni di attesa, di sforzi e di sacrifici, oggi non è possibile accogliere. Per tutti questi motivi, abbiamo deciso di dichiarare, per martedì 2 luglio, uno sciopero di quattro ore, per ogni turno di lavoro. Le modalità saranno stabilite e comunicate da ogni Rsu di stabilimento. Lo sciopero dovrà essere preparato con assemblee informative e utilizzato per organizzare iniziative rivolte all’esterno e in primo luogo con richieste d'incontro a prefetture e amministrazioni regionali e territoriali per informarle sulle preoccupazioni occupazionali e l’incertezza sul futuro produttivo", concludono sindacati e Rsu.