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Aveva ragione la Filctem Cgil. Dopo oltre quattro anni di intenso lavoro, il tribunale di Modena ha sentenziato che ciò che nel giugno 2016 fecero a Carpi le società Arb2, Coan e Breros era illegittimo in quanto, a seguito della chiusura di Arb2 e Coan, la nuova società la Breros subentrante avrebbe dovuto garantire la continuità lavorativa a tutti i lavoratori e le lavoratrici e non scegliere a piacimento, secondo criteri unilaterali.
Il 12 giugno 2016, infatti, le società Arb2 e Coan, entrambe in capo a un imprenditore carpigiano, chiusero improvvisamente i battenti lasciando a casa circa 80 lavoratori, salvo poi trasferire in una nuova azienda, la Breros, a pochi chilometri di distanza, sempre a Carpi, una parte delle maestranze.
La Filctem, grazie all’insistenza e alla caparbietà di lavoratrici e lavoratori, diede vita a una serie di iniziative, sia dinnanzi ai cancelli della vecchia società sita in strada Romana 12, sia dinnanzi alla nuova società sita in via Toscana, sempre a Carpi. Furono allertati i media e le istituzioni, incluso il sindaco, che non fece mancare il suo sostegno alle maestranze.
"All’interno della nuova azienda, erano stati assunti solo alcuni lavoratori di fiducia di Arb2 e Coan, lasciando fuori oltre 50 addetti. I lavoratori prescelti avevano prima rassegnato le dimissioni da Arb2 e Coan e poi erano stati riassunti nella nuova azienda. Inoltre nel nuovo stabilimento erano state trasferite tutte le attrezzature e le merci di importanti clienti di Arb2 e Coan, evidentemente compiacenti con la Breros. In questi anni di lotte insieme alle lavoratrici abbiamo sempre sostenuto che doveva esserci un passaggio diretto di tutti i lavoratori, oltre che delle attrezzature e dei clienti, alla nuova azienda secondo l’articolo 2112 del Codice civile sul trasferimento di ramo d’azienda"., afferma Sergio Greco, della Filctem di Carpi.
"L’esito della sentenza ha dato ragione a lavoratrici e sindacato e ha destato viva soddisfazione per l’azione di tutela messa in atto anche al fine di ribadire principi di legalità nella città di Carpi. Nel frattempo, purtroppo, sono fallite tutte e tre le società protagoniste di questa triste vicenda e le lavoratrici si sono in parte ricollocate, pur tra tante difficoltà e facendo affidamento solo sulle loro forze, e in parte sono andate in pensione. Rimane la soddisfazione di aver portato avanti una causa legale, patrocinata dall’avvocato Gabriella Cassibba, che giuridicamente ha dato ragione alle istanze sostenute da Filctem e lavoratrici", conclude il sindacalista.