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Le imprese di pulizia licenziano oltre mille lavoratori. A dirlo sono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti nazionali, spiegando che "appena terminato il blocco dei licenziamenti, le imprese hanno subito aperto le procedure di licenziamento collettivo per tutti i lavoratori ancora in forza che erano occupati nei servizi di pulizie, ausiliariato e di mantenimento del decoro delle scuole, servizio che è stato internalizzato".
Si apre in maniera traumatica il 2022 "per oltre mille lavoratrici e lavoratori rimasti esclusi dal processo d'internalizzazione. Le imprese, multinazionali e italiane, hanno dato seguito all'annunciata decisione di licenziare e mettere fine a una vertenza che va avanti da molti anni".
I sindacati hanno chiesto l’apertura di un tavolo con i ministeri del Lavoro e dell’Istruzione, la Conferenza delle Regioni, l’Anci e le imprese, per trovare "tutti gli strumenti, gli interventi e le modalità necessarie a realizzare la tutela e la continuità occupazionale e di reddito delle lavoratrici e dei lavoratori ancora esclusi dal percorso di stabilizzazione, affinché nessuno rimanga escluso".
Ma la decisione unilaterale delle imprese "fa precipitare la situazione e richiede un intervento non più rinviabile. Serve mettere in sicurezza le persone: per questo è necessaria la proroga degli ammortizzatori in deroga e l’urgente convocazione di un tavolo governativo".