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Trasparenza, rigore, pari opportunità e inclusione dei lavoratori con disabilità, sicurezza nei cantieri e responsabilizzazione dei committenti privati. Sono i punti cardine del protocollo d’intesa sugli appalti firmato a Firenze questa mattina, 21 maggio, tra il Comune e i sindacati. L’accordo, per le organizzazioni sindacali, risulta estremamente avanzato e prevede trasparenza in tutti gli appalti di Firenze sia di lavori che di servizi e forniture. L’amministrazione incontrerà Cgil, Cisl e Uil per illustrare e analizzare la programmazione dei lavori pubblici, e ci saranno accordi per cantieri trasparenti in analogia a quanto già fatto per le tramvie in appalti di importo superiore a due milioni di euro.
Nel testo, poi, si prevede anche rigore nell’applicazione dei contratti, prevedendo quindi di utilizzare il contratto collettivo nazionale e i contratti integrativi regionali o territoriali e previsione di costo della manodopera e sicurezza non ribassabili, così come pari opportunità di genere e inclusione lavorativa dei disabili con l’utilizzo degli strumenti premiali. Per garantire la sicurezza dei cantieri è poi previsto l'utilizzo degli strumenti premiali nei bandi di gara e l'istituzione del tavolo permanente per la sicurezza negli appalti di importo superiore a un milione di euro. No, infine, al subappalto a cascata ee per la responsabilizzazione dei committenti privati si creerà una banca dati dei cantieri privati condivisa con i soggetti competenti al controllo, al fine di verificare il rispetto delle regole dei cantieri privati.
“Il protocollo sugli appalti sottoscritto oggi rappresenta una buona notizia di rilievo nazionale, in piena continuità e coerenza con i protocolli relativi ai lavori del Giubileo a Roma e quello sottoscritto qualche tempo fa a Bologna. A dimostrazione che la tutela dei lavoratori e della loro sicurezza, la trasparenza e il coinvolgimento delle parti sociali si possono coniugare perfettamente con la realizzazione di grandi e piccole opere per la cittadinanza, facendo presto ma anche bene”. Così hanno commentato i segretari generali della Fillea Cgil nazionale e della Fillea Cgil di Firenze, Alessandro Genovesi e Marco Carletti.
“L’importanza del protocollo – continua la Fillea – è anche la migliore risposta che si poteva dare dopo i drammatici fatti del cantiere Esselunga, non solo per le tutele aggiuntive all’attuale Codice che riguardano gli appalti pubblici, ma anche per gli impegni e gli strumenti, che dovranno nei prossimi mesi diventare operativi, in relazione agli appalti privati di grandi dimensioni.”
Si tratta di una novità a livello nazionale "frutto anche delle lotte dei lavoratori edili che hanno obbligato il governo, poche settimane fa, a modificare l’art. 29 del Dlgs. 276/2003 reintroducendo l’obbligo di applicare i trattamenti economici e normativi stabiliti dai contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni più rappresentative lungo l’intera filiera di appalti e subappalti, con l’attività oggetto di appalto che individua il contratto di riferimento e non l’opposto”.
"A questa novità - spiegano Genovesi e Carletti - rappresentata dal ruolo attivo del Comune nel verificare le tutele negli appalti privati si aggiungono altri importanti impegni: l’obbligo di applicare i contratti nazionali edili identificati con gli specifici codici per tutte le attività rientranti nell’allegato X del testo unico per la sicurezza; la proceduralizzazione delle verifiche, in capo ai Responsabili unici del procedimento (Rup), per la parità di trattamento economico e normativo e rispetto dello stesso contratto collettivo nazionale tra lavoratori in appalto e subappalto; la verifica degli indicatori organizzativi in caso di ribasso sui costi della manodopera; la verifica del Durc di congruità e la sua valenza anche ai fini dei recessi contrattuali; la prevalenza dell’offerta economicamente più vantaggiosa invece che del massimo ribasso con garanzia del 70% del valore sull’offerta tecnica e su condizioni di migliore organizzazione come puntualmente indicati; la riduzione del ricorso al subappalto e per gli appalti di lavori la generalizzazione del divieto di subappalto a cascata”.
“Importanti anche i riferimenti alle norme anti mafia, alla trasparenza e alla possibilità di implementare modelli come quello legati al cantiere trasparente che segnano una delle migliori pratiche oggi nel Paese”. “Ora – conclude il sindacato degli edili Cgil – si tratta ovviamente di applicare l’intesa, vigilare come Fillea insieme alla Camera del lavoro, bando per bando e appalto per appalto, il suo rispetto integrale, ma le premesse per fare un buon lavoro, in tutti i sensi, vi sono”.