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Gli operai di Ansaldo Energia sono scesi nuovamente in piazza oggi a Genova per difendere i posti di lavoro, in assenza di "adeguate risposte" - come spiegato da sindacati e Rsu - da parte di Cassa Depositi e Prestiti. Il serpentone di manifestanti si è diretto verso il ponente cittadino, dopo aver effettuato un lungo picchetto davanti allo stabilimento di via Lorenzi. Il lungo corteo si è poi diretto all'aeroporto. Dopo aver raggiunto il ponte di Cornigliano, i manifestanti sono giunti al Cristoforo Colombo per bloccare la viabilità in entrata e uscita. Sale di tono la protesta, dopo che ieri erano stati bloccati il casello autostradale di Genova Ovest e la Sopraelevata. Nel mirino dei cori dei lavoratori finisce anche il governatore Giovanni Toti, che, a detta dei lavoratori, si è definito offeso perché i manifestanti sono partiti con il nuovo corteo senza attendere l'esito dell'incontro in Regione con i segretari confederali e di categoria. In solidarietà con i lavoratori di Ansaldo Energia, sciopero dalle 10.30 anche a Fincantieri.
Per domani è stato proclamato uno sciopero di 8 ore con corteo al quale parteciperanno tutte le fabbriche di Genova del settore metalmeccanico.
“La lotta dei lavoratori di Ansaldo Energia sta continuando in queste ore a Genova per la mancanza di risposte. Le parole del Presidente della Regione Liguria (che aveva criticato la protesta dei lavoratori, ndr) provano a gettare fango sulla lotta pulita dei metalmeccanici che vogliono difendere il lavoro e l’industria". Così Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil. "È urgente un intervento delle Istituzioni, a partire dal Governo, affinché Cassa Depositi e Prestiti garantisca un percorso per la ricapitalizzazione necessaria a salvaguardare la strategicità dello stabilimento garantendo la piena occupazione e la continuità della produzione. I metalmeccanici stanno difendendo un’eccellenza non solo per la città di Genova ma per l’intero Paese. Il Governo intervenga subito”.