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Due giorni di sciopero, lunedì 20 e martedì 21 novembre, per i 21 lavoratori della Ankorig di Bagnatica (Bergamo), impresa siderurgica specializzata nella produzione di micropali in acciaio e barre autoperforanti. Nel maggio 2022 l’azienda è stata acquisita dalla società italiana di consulenza ed equity partnering C Capital, di proprietà del fondo portoghese Ibisco Investments.
Il 10 novembre Ankorig ha avviato la procedura di licenziamento per 17 dipendenti: 15 lavoratori dell'officina meccanica e due impiegati dell'ufficio commerciale. L’intenzione dell’azienda (che ha parlato di un “decremento vertiginoso del fatturato nell'anno in corso rispetto ai precedenti”) sarebbe quella di concentrare l'attività sulla sola parte commerciale. E non finisce qui: lo stipendio di ottobre non è ancora arrivato, mentre quello di settembre è stato versato in due tranche.
Venerdì 17 c’è stato un incontro tra management e sindacati, ma dal vertice sono arrivate brutte notizie. “L’azienda – ha dichiarato Manuel Carrara (Fiom Cgil Bergamo) ha escluso la possibilità di un eventuale incentivo all'esodo o di ricorrere agli ammortizzatori sociali”. Va ricordato, inoltre, che il “26 ottobre scorso – prosegue il dirigente sindacale – l’ufficiale giudiziario è arrivato a mettere sotto sequestro il capannone aziendale a seguito del mancato pagamento dell'affitto”.
L’azienda, dunque, sta smantellando: i macchinari, infatti, sono in corso di trasferimento nello stabilimento Sait (azienda produttrice di generatori, bruciatori e quadri elettrici, anch’essa controllata da C Capital) di Chiuduno (Bergamo). L’ultimo giorno nello stabilimento di Bagnatica sarà venerdì 24: per i 17 dipendenti licenziati (di cui gran parte tra 30 e 40 anni) si aprirà un futuro ancora tutto da scrivere.