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“Riteniamo l’incontro con il governo sul decreto Maggio positivo perché l’impianto presentato contiene proposte in larga misura condivisibili sia sul versante del sostegno al reddito che sui temi relativi alle attività economiche e agli investimenti necessari per lo sviluppo del paese". È il commento di Maurizio Landini dopo il vertice con il governo. "In attesa del testo del decreto sul quale ci riserviamo di dare il nostro giudizio definitivo - ha sottolineato il segretario generale della Cgil - è stato affermata la volontà di proseguire il blocco dei licenziamenti per altri tre mesi, il prolungamento per ulteriori nove settimane della cassa integrazione, allungamento di Naspi e Dis-coll e l’estensione di misure di sostegno a lavoratori ad oggi non coperti (colf e badanti, lavoratori dello spettacolo, stagionali…), oltre all’intenzione di rafforzare i fondi bilaterali. Inoltre abbiamo chiesto il ripristino dell’esame congiunto nel caso di cassa integrazione, tema sul quale abbiamo ottenuto una risposta positiva".
Durante la videoconferenza i sindacati hanno sollevato il tema delle misure di conciliazione che, per Landini, "devono essere potenziate ed estese a partire dai congedi. Riteniamo importante l’aumento di risorse sulla sanità, in particolare per terapie intensive e il rafforzamento dei servizi territoriali. Così come abbiamo chiesto che si attivi subito un piano di messa in sicurezza delle scuole e il loro efficientamento all’interno di un confronto più ampio sulla valorizzazione dei sistema dell’istruzione e in generale del lavoro pubblico, a partire dai rinnovi dei contratti nazionali".
Cgil, Cisl e Uil hanno espresso un giudizio positivo "sulla misura finalizzata alla ricapitalizzazione delle imprese e riaffermato la necessità di avviare un tavolo progettuale sulle politiche industriali e più in generale dello sviluppo". Infine, conclude Landini, "abbiamo riaffermato la necessità di dare forti risposte alle disuguaglianze e ai divari: per questa ragione sosteniamo gli strumenti di inclusione e in generale un forte contrasto alla precarietà per un nuovo modello di sviluppo che metta al centro il lavoro e dia risposte ai bisogni delle persone e dei territori".