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A soli due giorni dal termine del blocco dei licenziamenti, la Rotork Gears ha ufficializzato la chiusura del sito produttivo di Cusago, provincia di Milano, aprendo la procedura di licenziamento collettivo per tutti i 28 dipendenti della società. La Rotork Gears fa parte del gruppo multinazionale Rotork, con sede in Inghilterra, leader nel settore della produzione di attuatori e controllo dei fluidi ed opera nei mercati per i quali è richiesto un controllo del flusso di gas o di liquidi.
Per Emanuela Morosi, della Fiom Cgil Milano, “La notizia ha colto di sorpresa tutti i dipendenti:, sebbene fossero consapevoli del periodo di crisi che l’azienda stava attraversando, aggravato dalla pandemia che ha colpito in particolar modo il settore 'Oil & Gas', non si aspettavano una scelta simile da parte del gruppo.. La decisione dei vertici, purtroppo, è stata diversa,: non solo non si è investito per consentire la ripresa del sito, ma anzi non più di un mese fa, si è razionalmente provveduto a eliminare una parte produttiva dell’azienda, attraverso una cessione di ramo a una società controllata".
La Fiom meneghina ritiene "inaccettabile la scelta della Rotork Gears che, contravvenendo alla raccomandazione delle parti sociali con la presa d'atto del 29 giugno, decide di non utilizzare gli ammortizzatori sociali previsti dalle norme vigenti in alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro, come ad esempio la cigs, e di procedere con i licenziamenti. Il 7 luglio è previsto un primo incontro: in quella sede chiederemo all'azienda e all'associazione datoriale di invertire la rotta e di trovare soluzioni alternative che tutelino le lavoratrici e i lavoratori, così come hanno invitato a fare Confindustria e Cgil, Cisl e Uil. Se la risposta non fosse positiva, siamo già pronti a intraprendere iniziative di mobilitazione".