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Anche per l’Epifania, come per tutti i giorni cerchiati di rosso sul calendario, la festa non si vende. E la Filcams Cgil lo ricorda con un post sulla propria pagina Facebook che recita: “Oro, incenso e mirra? No, rifornimenti per i supermercati aperti anche il giorno dell’Epifania. Il 6 gennaio segui la cometa, non il carrello”.
Da quando il Governo Monti ha approvato il decreto Salva Italia, la Filcams non ha mai rinunciato a rivendicare la necessità di regolamentare le aperture nelle domeniche e nei festivi, chiedendo dignità per le migliaia di lavoratrici ed i lavoratori impiegati nel settore del commercio.
“La nostra posizione è nota da tempo – ribadisce il sindacato del settore del commercio della Cgil – riteniamo indispensabile un cambio di normativa che regolamenti finalmente il settore e che non deleghi alle sole imprese la decisione di aprire o meno in maniera del tutto arbitraria. Al contrario, siamo convinti che questa decisione debba essere il frutto di un processo di concertazione tra sindacati, enti locali e imprese e che dunque tenga conto delle esigenze e dei diritti di tutti”.
La liberalizzazione delle aperture, del resto, “non ha giovato né ai consumatori né alle imprese, spostando semplicemente le vendite dall’infrasettimanale alla domenica e ai festivi. Pesante è stato l’impatto sulle lavoratrici ed i lavoratori, specie dei più fragili, che hanno subito una profonda revisione dell’organizzazione del lavoro. Solo in poche grandi imprese nazionali è stato possibile affrontare attraverso la contrattazione aziendale”.
La Filcams Cgil conferma quindi la propria contrarietà alle aperture nei giorni festivi e invita la politica “ad evitare speculazioni e ad agire mettendosi all’ascolto dei soggetti coinvolti, a partire dalle lavoratrici e dai lavoratori stanchi di rimanere inascoltati dopo anni di proclami”.