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Altri due morti sul lavoro in poche ore dopo le tre vittime della mattinata del 13 settembre alla Sabino Esplodenti in provincia di Chieti, fabbrica che smaltisce e recupera polvere da sparo da bonifiche.
Questa mattina, 14 settembre, intorno alle 3, un operaio è morto all’aeroporto Marconi di Bologna. L’uomo era impegnato nel rifacimento del manto stradale sulla pista ed è rimasto schiacciato da un mezzo della sua stessa ditta, che stava manovrando probabilmente in retromarcia. La vittima aveva 52 anni ed era dipendente di un’azienda di Modena in appalto. Alla guida del mezzo che l’ha schiacciato c’era un collega della stessa ditta.
Cgil Cisl Uil Bologna: "una ferita per tutta la città"
"Non abbiamo parole se non per dire che i morti sul lavoro sono ormai un “rischio calcolato” in un sistema produttivo che mette il profitto davanti alla vita delle persone, come ricordato in questi giorni dal Presidente della Repubblica con l’autorevolezza delle sue parole. Di fronte a tutto questo il mondo del lavoro di Bologna si ferma". Così in un comunicato congiunto Cgil Cisl e Uil Bologna dopo l'ennesima vittima.
"Per lunediì 18 settembre è indetto uno sciopero di quattro ore di tutto il sito aeroportuale e del settore dell’edilizia e inoltre si ferma tutta la città per uno sciopero di 2 ore, di tutti i settori pubblici e privati, in concomitanza con la manifestazione prevista in aeroporto a partire dalle ore 10.00. Invitiamo alla massima partecipazione tutti i lavoratori, le lavoratrici, cittadine e cittadini, pensionate e pensionati".
Altra vittima nel napoletano
Ieri, 13 settembre, intorno alle 3 del pomeriggio, un operaio di 44 anni ha perso la vita cadendo dal tetto di un capannone ad Arzano, provincia di Napoli. L’uomo stava installando i pannelli fotovoltaici quando è precipitato da un’altezza di circa 10 metri. La vittima si chiamava Giuseppe Lisbino ed era di Frattaminore. Lascia la moglie Luisa e due figli.