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Un'esperienza di alternanza scuola-lavoro davvero innovativa. È quella che si è sperimentata, per il secondo anno consecutivo a Milano, presso la Camera del lavoro locale, che ha visto fronteggiarsi in un contest due classi di quinta del liceo meneghino Bottoni.
“L’iniziativa abbiamo deciso di chiamarla ‘Sostenere un’idea' – spiega Tatiana Bargiggia, della Cdl di Milano –, perché il nostro obiettivo era quello di risvegliare nelle giovani generazioni il pensiero critico, la passione per il dibattito, all’interno di un percorso dove gli studenti si sono messi in gioco. Abbiamo cercato di far capire loro che per ottenere risultati ci vuole uno studio e un’analisi specifica. I ragazzi sono venuti qui da noi alla Cdl, hanno conosciuto il nostro mondo e poi hanno scelto quattro temi di attualità, su cui si sono sfidati nel difendere le rispettive posizioni. Il contest è ruotato attorno a immigrazione, uso delle armi e difesa personale, Big data e social privacy, unioni civili".
“La Cdl milanese ha inventato un contest con tempi, ritmi, sceneggiature e scenografia molto televisivi – dice Giancarlo Pelucchi, responsabile formazione Cgil nazionale –. Quindi, i ragazzi erano assolutamente a loro agio, in quanto abituati a vedere programmi del genere. Ho partecipato anch'io e mi sono divertito. Una bella invenzione e un bel giocattolo, organizzato con il duplice scopo di far conoscere il sindacato agli studenti e d'insegnare loro come attraverso un gioco si possano difendere le proprie idee. Soprattutto quando non sono le nostre idee, ma quelli di altri. Lo si riesce a fare con tecniche di comunicazione in pubblico. Il fine è sviluppare nei ragazzi capacità e senso critico. Ci ha sorpreso la scelta dei temi da parte dei liceali. Hanno suscitato grande interesse il tema caldo dei migranti, ma sono stati assai votati anche i temi della difesa personale in contrapposzione con la difesa dello Stato, e quello sulla privacy, in merito alla gestione dei dati personali sui social, tema che li riguarda da vicino, visto che sono assidui frequentatori dei social network".
Luca Cenci è uno degli studenti che ha preso parte al contest. “All’inizio ero molto scettico, sembrava una cosa complicatissima, fuori dalla nostra portata. poi invece è stato molto interessante e ci ha dato tante soddisfazioni. Non sono digiuno di sindacato, perché ho parenti stretti che vi lavorano, ma la realtà sindacale vera e propria non la conoscevo. Mi ha colpito l’ambiente della Cdl, molto tranquillo, familiare e accogliente. Ho scelto il tema della difesa personale contro la difesa dello Stato. Mi sono dovuto avvicinare a posizioni che non erano le mie, stando nella squadra che parteggiava per la difesa personale. Mi sono dovuto informare, studiando e approfondendo i dati, facendo anche un grande sforzo d’immaginazione, oltreché retorico. Una volta tornato a scuola, ne ho parlato con i miei compagni: tutti erano curiosi ei mi chiedevano cosa avevamo fatto. Alla fine, posso dire che è stata un’esperienza stimolante”.
Anche Vera Rebasti ha partecipato all'iniziativa, in qualità di studentessa. “È stata una prova molto formativa, perché ci ha messo di fronte a problemi reali della nostra società, discutendo con persone del sindacato che sanno e capiscono di cosa parlano. Noi liceali ci siamo messi in gioco, confrontando le nostre opinioni con quelle degli altri. Ho imparato a parlare in pubblico, a difendere le mie idee. All’inizio è stato difficile per me, una vera sfida, prendere la parola davanti al pubblico. Poi, piano piano, mi sono sentita più sicura, dimenticando di stare su un palco. L’ostacolo è stato superato abbastanza bene. Non conoscevo la realtà sindacale, tranne qualche notizia di sfuggita sugli scioperi. Dopo questa esperienza, ho capito che i sindacalisti sono delle persone che lottano per difendere gli interessi di altre persone, che s’impegnano per far sì che vengano difesi i diritti di tutti e che nessuno sia sfruttato".
"Dai ragazzi s'impara sempre molto, innnanzitutto perchè hanno una posizione differente dalla nostra. Una visione diversa della realtà e delle relazioni sociali. Approfondiscono le tematiche in modo nuovo. Rimane il fatto che c'è stato uno scambio reciproco con loro, fondamentale per entrambi. L’anno prossimo speriamo di replicare in modo innovativo, visto che ogni anno cerchiamo di migliorare la modalità del contest. Di sicuro, la continuità è importante, Speriamo che tutto quello che i ragazzi hanno imparato lo possano mettere a frutto oggi come studenti e domani come lavoratori, ricordando che esiste un luogo sempre pornto ad accoglierli e a difendere i loro diritti. Ogni giorno, cerchiamo di essere più vicini al mondo dei ragazzi, promuovendo percorsi di formazione scuola-lavoro. Molti studenti ci chiedono di poter tornare, perché sono stati molto bene da noi", rileva Bargiggia.
"Di sicuro, il format della Cdl milanese è molto utile: ad esempio, il dover obbligare a parlare in tempi stretti, in modo chiaro e sintetico, è assolutamente vantaggioso e positivo anche per noi. Non è facilissimo esportarlo, perché il modello attuato a Milano è molto raffinato. Un contest del genere, fatto invece in condizioni sub ottimali dal lato dei ritmi, dei tempi e delle tecnologie, rischierebbe di essere raffazzonato, il che non vuol dire che non possa essere riproposto altrove. Chiederemo alla Cdl meneghina di formare dei gruppi che abbiano voglia di sperimentarsi, Il segreto è un mix tra la qualità della giuria, degli studenti e della messa in scena organizzativa. Concludendo, il sindacato ha molto da imparare da iniziative come questa. Per chi ci vede dall'esterno, Il sindacato sono delle persone, il semplice delegato o il segretario generale, mentre l'immagine che abbiamo di noi stessi è sempre quella tradizionale di un collettivo. I ragazzi guardano il singolo e questa è una risorsa per noi su cui poter investire", conclude Pelucchi.