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Ipotesi di accordo raggiunta per gli oltre 500 lavoratori Almaviva di Palermo e di Rende, provincia di Cosenza. Dopo una trattativa lunga, difficile, portata avanti per due mesi dai sindacati che non hanno risparmiato proteste e scioperi di fronte al rischio di rottura corso più volte per l'atteggiamento di Covisian, che si è aggiudicata i servizi di customer care offerti dalla compagnia aerea Ita Airways, "si riapre una speranza per gli addetti e per la città - ha detto Mario Ridulfo, segretario generale della Cgil di Palermo -. Riconquistare una missione produttiva, piena occupazione e salario è l'obiettivo di tutti".
Le difficoltà e il pericolo che il tavolo fallisse si sono verificati "a causa di un atteggiamento al limite dell'insipienza del committente Ita - dice la Slc Cgil Palermo, la categoria che rappresenta il settore -. Il committente Ita (la nuova Alitalia, per capirci) in sintonia con il fornitore, aveva come unico obiettivo: il mancato riconoscimento della clausola sociale. Il rispetto della clausola sociale, grazie alla determinazione del sindacato, ma soprattutto alla straordinaria mobilitazione dei lavoratori - sottolineano il segretario generale Slc Cgil Palermo Marcello Cardella, ed Emiliano Cammarata, componente della segreteria provinciale della sigla -, è invece parte integrante e portante dell'intero accordo. A causa della assoluta eccezionalità e unicità delle caratteristiche della commessa che prevede, almeno nella fase iniziale, volumi incerti e non definibili, con la salvaguardia del perimetro occupazionale, si è reso necessario, per un periodo limitato di due anni, un intervento legato a una riduzione oraria".
"Questa vertenza, dall'esito assolutamente non scontato - concludonoMarcello Cardella, Emiliano Cammarata e Mario Ridulfo - dimostra in modo evidente che il settore dei contact center necessita di profondi cambiamenti e di nuove politiche industriali. In particolare, si deve porre un argine a quel rapporto 'malato' tra fornitore e committente, fatto di gare al ribasso e vincoli economici insostenibili. Occorre un rilancio e un consolidamento del settore attraverso una profonda trasformazione dei servizi alla clientela, che devono diventare un valore aggiunto per l'impresa e per il cliente".
"L'accordo siglato ieri sera dopo una trattativa estenuante per il cambio di appalto del call center di ITA - scrive Riccardo Saccone, segretario nazionale Slc Cgil - rappresenta un punto di equilibrio sofferto ma tutto sommato positivo. Una vicenda che si inserisce nella partita più complessa della nascita di Ita dalle ceneri di Alitalia e che ha rischiato di aggiungere al già pesantissimo conto che si sta pagando nel perimetro ex Alitalia altre centinaia di esuberi.
Non era affatto scontato che si riuscisse ad imporre l'applicazione della clausola sociale anche in questo contesto eppure, grazie alle coraggiose mobilitazioni delle lavoratrici e dei lavoratori di Palermo e Rende, alla fine tutti passeranno col nuovo fornitore e i sacrifici economici iniziali verranno completamente superati entro un tempo certo.
Di questa vicenda resterà ben chiara l'arroganza del management di Ita e, spiace dirlo, la generale acquiescenza di buona parte della politica italiana dinanzi alle intollerabili forzature contrattuali e politiche che rischiano di rappresentare pericolosissimi precedenti per tutto il mondo del lavoro.
Se alla fine è stato raggiunto un risultato che salvaguarda l'intero perimetro e non straccia definitivamente anni di esperienza e professionalità dei lavoratori dell'assistenza clienti del vettore aereo nazionale lo si deve solo alla coerenza della lotta sindacale, al sistema relazionale di settore che ha permesso comunque un dialogo fra azienda uscente e subentrante, ed alla mediazione finale del ministero del Lavoro. Per il resto alcun aiuto è arrivato da Ita che ha confermato la propria impostazione totalmente disinteressata alla salvaguardia dei diritti normativi ed economici dei lavoratori.
Un ulteriore esempio, se ancora ce ne fosse bisogno, dell'urgenza di aggiornare il tavolo nazionale sui call center prima che la committenza, soprattutto quella pubblica purtroppo, finisca per distruggere le importanti conquiste che pure in questi anni hanno interessato questo mondo, ad iniziare proprio dalla clausola sociale e le tabelle per il costo minimo del ministero del Lavoro.
Ora - conclude Riccardo Saccone - la parola passa ai lavoratori di Palermo e Rende che valuteranno insieme alle strutture territoriali l'accordo raggiunto e la sua coerenza con l'obiettivo principale di salvaguardare l'intero perimetro occupazionale, i diritti acquisiti nel rispetto della clausola sociale".