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Ancora nebbie sulla vertenza Almaviva a Catania che coinvolge 650 lavoratori. Diciotto hanno già accettato la proposta di esodo incentivato e si sono dunque dimessi. Per circa 200 unità i prossimi due mesi saranno importanti per capire se il progetto 1500 del ministero della Salute potrà avere continuità, nonostante la fine dell'emergenza Covid-19. La proroga concessa fino al 31 dicembre, infatti, si porta dietro il pesante fardello della riduzione delle attività, come evidenziato da Almaviva con una nota dello scorso 28 ottobre, che ha reso necessaria la richiesta di cassa integrazione al 90%. La porzione più consistente di personale, circa 400 lavoratori più gli oltre 40 dello staff trasversale, attendono invece l'esito della trattativa per il transito della commessa Vodafone a un nuovo operatore di mercato.
Negli ultimi giorni si stanno rincorrendo voci insistenti sul potenziale interessamento all'appalto da parte di importanti realtà aziendali del settore, alcune delle quali hanno origine e radici consolidate nell'area etnea. Intanto le segreterie nazionali di Ugl Telecomunicazioni, Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, hanno scritto ai ministeri competenti per chiedere la riapertura del tavolo di crisi per Almaviva allo scopo di trovare le soluzioni per evitare perdite di livelli occupazionali.