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E’ stata una pessima Pasqua per i circa 3500 lavoratori di Almaviva, l'azienda di informatica che ha sedi in tutta Italia. "Dopo una lunga discussione sull’accordo integrativo, che regola molti aspetti della prestazione lavorativa - tra cui orario di lavoro, permessi e ferie, lavoro da remoto e una parte consistente della retribuzione -, il gruppo dirigente dell’impresa ha scelto di rompere la trattativa. Con la decisione di disconoscere le relazioni sindacali e l’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori che in questi anni con i loro sacrifici hanno permesso all’azienda di superare momenti difficili, Almaviva ha reso esplicito il suo obiettivo: procedere unilateralmente peggiorando le condizioni di chi lavora. La company Ict della famiglia Tripi (a Milano con i suoi quasi 350 addetti è operativa soprattutto nel settore finance) vuole infatti ridurre la contrattazione collettiva, aumentare l’orario di lavoro e diminuire la retribuzione contrattata". Così la Fiom Cgil Milano in un comunicato.
"Anche il lavoro da remoto, che attualmente coinvolge più del 90% dei dipendenti che operando con questa modalità garantiscono il raggiungimento degli attuali, ottimi risultati, nel “programma” dell’impresa viene pesantemente penalizzato: riduzione del valore dei buono pasto e nessuna concessione sulle dotazioni ergonomiche e strumentali necessarie per lavorare da casa. La delegazione sindacale ha tentato in ogni modo di evitare la rottura, ma Almaviva ha mantenuto un atteggiamento di chiusura spesso pregiudiziale durante tutta la trattativa", proseguono i metalmeccanici Cgil.
“Nel corso della partecipata assemblea che si è svolta ieri via call – sostengono i rappresentanti sindacali Fiom -, le lavoratrici e i lavoratori della sede di Milano hanno espresso la propria rabbia per la scelta aziendale di disconoscere la loro professionalità che ha prodotto importanti risultati in questi anni.”
Per convincere l’azienda a riprendere una discussione che prenda in seria considerazione le esigenze di chi lavora sono state proclamate otto ore di sciopero per venerdì 9 aprile e lo sciopero delle reperibilità e degli straordinari fino all’11 aprile.