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Cgil, Cisl e Uil delle Marche hanno istituito un fondo di solidarietà per aiutare le popolazioni colpite dall’alluvione dello scorso 15 settembre. Un gesto concreto per essere ancora più vicini alle persone che hanno perso tutto, un contributo alla ricostruzione in un territorio devastato dalla furia delle intemperie. Le confederazioni – si legge nel comunicato che ha lanciato l’iniziativa – “effettueranno una valutazione puntuale sulle modalità dell'intervento in coerenza con le indicazioni delle istituzioni locali e delle autorità preposte, nei modi e con le forme che ne garantiscano la certezza e la trasparenza nella destinazione e la rapidità di realizzazione”.
La raccolta è partita mercoledì e già venerdì si traccerà un primo bilancio. Chiunque voglia può fare una donazione sul C.C. bancario, cod. IBAN: IT32U0538702684000003692832. La raccolta fondi avrà termine il 31/12/2022.
“Sentivamo forte la necessità di dare una mano, seguendo due strade – ci ha spiegato Daniele Boccetti, componente della segreteria della Cgil regionale delle Marche –. Da una parte quella della raccolta fondi, sulla scorta di quanto già avevamo fatto anche quando ci fu il terremoto del 2016. Dall’altra organizzando squadre di volontari che nei fine settimana – abbiamo iniziato questo sabato – vanno materialmente a spalare il fango. Un lavoro che, purtroppo, richiederà ancora molti giorni e che è essenziale visto che, nelle abitazioni private e nelle aziende, molte parti della zona colpita sono ancora sepolte da fango e detriti.
Per il fondo di raccolta abbiamo accelerato il più possibile i tempi, anche per sfruttare l’onda emotiva provocata dal disastro. Adesso stiamo lavorando al coinvolgimento di Confindustria al fine di avviare, tra i lavoratori dipendenti che lo vorranno, la sottoscrizione di un’ora di lavoro in busta paga da devolvere alla raccolta. Stiamo provando ad allargare questa proposta anche ad altre associazioni datoriali”.
Come verranno utilizzati questi fondi? “In diversi territori – ci ha spiegato Daniele Boccetti – ci sono stati crolli strutturali, ponti, edifici, case. Il denaro che si raccoglie verrà investito principalmente su progetti di ricostruzione nelle aree più devastate. Abbiamo voluto fare una cosa che assicurasse da un lato la maggiore trasparenza possibile, dall’altro la rapidità d’intervento. Per questo ci muoviamo di concerto con le istituzioni che hanno un quadro completo della situazione e delle necessità. Vorremmo mettere sulle priorità e sui bisogni di queste prime ore risorse immediate e disponibili”.
Sull’altro fronte, quello dei volontari, come vi state organizzando? “Per il momento ci siamo appoggiati alla Caritas che si è fatta carico dell’orientamento e del coordinamento delle squadre e degli aiuti. Noi ci relazioniamo con loro e loro ci dicono dove andare e ci forniscono un kit base, sostanzialmente pala e carriola. Il meccanismo di solidarietà che è partito spontaneamente ha avuto da subito dimensioni importanti, bisogna evitare che si muova in modo scomposto, disperdendo energie. Per questo è essenziale che ci sia una regia e un coordinamento”.
Non ci resta quindi che fare un appello a tutti. “Noi siamo impegnati pancia a terra in questa corsa – conclude il dirigente della Cgil Marche –. Le circolari hanno già raggiunto categorie e strutture territoriali, da Nord a Sud. La risposta di solidarietà, già in questi primi giorni, è stata enorme. Ci aspettiamo che cresca ancora e raggiunga numeri consistenti. Non solo sulla cifra che riusciremo a raccogliere, ma anche sul piano dell’attenzione e della partecipazione dei cittadini a questa iniziativa”.