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La Cgil siciliana lancia l'allarme sui tirocini non pagati. Dei 6.000 tirocinanti dell’avviso 22 solo in 500 hanno ricevuto la retribuzione spettante. “E ancora una volta – sostengono il Nidil e la Cgil regionali- mentre a migliaia di persone impegnate nei tirocini formativi viene negato un diritto, il governo della regione prova a fare lo scaricabarile, stavolta sulla burocrazia e sulle procedure”. Il problema è stato segnalato al sindacato dagli stessi tirocinanti per bocca di uno di loro, Oreste Lauria.
“Quella dei pagamenti per i tirocinanti è storia vecchia - affermano in una nota Andrea Gattuso (Nidil) e Monica Genovese (Cgil Sicilia) - con il governo che prima ha detto che c’era un problema di finanziamenti impegnandosi a risolverlo, ora invece accansa scuse di tipo procedurale scaricando il problema sugli enti promotori. Ma il bando dell’Avviso 22 – sottolineano i due esponenti sindacali- è un prodotto di questo governo che a questo punto dovrebbe prendersela con se stesso e in ogni caso adoperarsi per risolvere subito il problema”.
Per i tirocinanti peraltro, rilevano Gattuso e Genovese, “al danno si aggiungono le beffe: risultando infatti percettori di un reddito in realtà mai ottenuto non sono stati in condizione di poter chiedere né il reddito di cittadinanza e quello di emergenza, restando in una situazione di grande difficoltà”. Cgil e Nidil sollecitano dunque la convocazione della commissione lavoro dell’Ars “per chiarimenti sulla situazione” e da parte dell’assessore regionale al lavoro “affinchè si trovi il modo di sbloccare questa situazione che va avanti dal settembre 2019”. “Bisogna invertire un clima di sfiducia che si sta diffondendo presso i giovani - in conclusione - risolvendo i problemi aperti ma anche dissolvendo le preoccupazioni per il riavvio del programma Garanzia giovani in un momento in cui i centri per l’impiego sono ancora chiusi”