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"Il vicesegretario del Partito democratico, Giuseppe Provenzano, chiederà immediatamente la convocazione di un tavolo politico sulle vertenza Alitalia-Ita per chiarire gli aspetti della cassa integrazione del personale che non verrà riassorbito nella newco e quelli relativi alla annunciata fuoriuscita dal contratto collettivo nazionale". Lo ha spiegato Fabrizio Cuscito, segretario nazionale della Filt Cgil, al termine dell'incontro con una delegazione del Pd sulla vertenza Alitalia nella sede nazionale del partito.
Le richieste. "Sulla vicenda Alitalia-Ita – ha sottolineato il dirigente sindacale – chiediamo la tutela di tutti i lavoratori senza arrivare a nessun licenziamento, un accordo sulla cassa integrazione fino al 2025, il rispetto del contratto collettivo nazionale di lavoro e un accordo con Ita che consenta il progressivo assorbimento di tutti i lavoratori Alitalia da qui al 2025 nell’arco del piano".
I piani della newco. "Per noi è molto importante – ha ribadito Fabrizio Cuscito – che il piano industriale, al via con appena 50 aeromobili, sviluppi fino a 100 aerei perché solo così sarà possibile garantire una copertura del mercato senza abbandonarlo alle low cost. È necessario assicurare l’assorbimento dei lavoratori che all’inizio potrebbero trovarsi fuori dall’azienda".
Il ruolo dell'Europa. Cuscito fa riferimento anche ai paletti dell'Unione europea "che è stata molto ferma nel ribadire determinate condizioni sulla partenza di Ita che, di conseguenza, rischia di essere una mini compagnia. Noi però crediamo in questo progetto – ha spiegato – e nel suo progressivo sviluppo. Crediamo un po’ meno nel modo in cui lo si sta mettendo in pratica, senza rispettare le tutele e la dignità dei lavoratori e per questo chiediamo un intervento del governo".
Alle 10 nuova manifestazione a Roma in piazza San Silvestro. Il segretario nazionale della Federazione dei lavoratori dei trasporti della Cgil ha ricordato come da mesi vadano avanti le mobilitazioni degli addetti: "Abbiamo tenuto le assemblee a Fiumicino e davanti alla sede di Ita. Abbiamo organizzato una grande manifestazione per ribadire che non possiamo accettare le condizioni poste dall’azienda. Non possiamo accettare – ha concluso Cuscito – la dinamica dell’uomo solo al comando che decide per 10 mila persone e lo fa in un’azienda di Stato a patrimonio pubblico. Per noi vanno trovate soluzioni condivise".