Cgil Sicilia: Alfio Mannino confermato segretario generale

La nuova assemblea generale della Cgil siciliana, eletta a conclusione del XVII congresso, ha confermato Alfio Mannino alla guida del sindacato in Sicilia. Mannino è stato eletto con 148 voti a favore e 4 contrari su 152 aventi diritto al voto. Confermata anche la segreteria uscente composta da Angela Biondi, Ignazio Giudice, Gabriella Messina e Francesco Lucchesi. È l’ultimo atto del congresso che ha visto, dopo la relazione d Mannino, tavole rotonde, un partecipato dibattito e le conclusioni della vice segretaria nazionale Gianna Fracassi.

Appena eletto Mannino è tornato sui temi che saranno al centro dell’iniziativa sindacale dei prossimi tempi. Frattura generazionale, questione morale, recupero delle disuguaglianze sociali e territoriali i temi al centro del suo intervento. “Occorre sanare la frattura generazionale che si sta determinando – ha detto - con 20 mila giovani che abbandonano ogni anno la Sicilia. Occorre costruire per i nostri giovani prospettive che consentano di scegliere di restare in Sicilia. Prospettive formative - ha sottolineato - di lavoro, di condizioni di vita buone, di benessere. Altrimenti nel giro di pochi anni la Sicilia – ha detto Mannino -rischia di finire depauperata delle sue energie più fresche e di arretrare ulteriormente”.  

Mannino ha poi definito “prioritaria la questione morale, soprattutto oggi che sono in arrivo ingenti finanziamenti europei. Troppi i casi di corruzione che continuano a emergere anche all’interno della pubblica amministrazione, che deve invece diventare una casa di vetro. La cattura di Messina Denaro- ha aggiunto il segretario della Cgil - ha risollevato la questione della cosiddetta borghesia mafiosa che sta inquinando le istituzioni. Un passaggio così importante come la cattura del boss - ha rilevato - deve essere accompagnato dal fitto proseguo delle indagini e da risultati anche sui complici e i fiancheggiatori”. Dal palco del congresso è risuonato anche forte il no all’autonomia differenziata. “Contro un provvedimento che metterebbe in ginocchio il Mezzogiorno e la Sicilia e che non serve al Paese - ha affermato Mannino - lanceremo già dai prossimi giorni la mobilitazione”.

XVII congresso Cgil Sicilia: le conclusioni di Gianna Fracassi

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Sul Mezzogiorno “occorre fare ripartire un’iniziativa straordinaria, affinché il tema rientri nell’agenda politica del Paese, dalla quale è scomparso. Il divario è cresciuto e rischia di aumentare ancora con un provvedimento come l’autonomia differenziata contro il quale ci mobiliteremo”: lo ha detto la vice segretaria della Cgil nazionale, Gianna Fracassi, nell’intervento che ha concluso il dibattito del XVII congresso della Cgil siciliana. Fracassi ha anche ipotizzato una “strategia macroregionale mediterranea a livello europeo che punti a valorizzare le regioni del Sud tenendo conto anche delle relazioni con i Paesi dell’altra sponda del Mediterraneo”.

Disagio sociale, povertà, disoccupazione, ma anche le debolezze dello stato sociale sono i “gravi problemi del Mezzogiorno - ha rilevato Fracassi - ma per quanto riguarda la sanità il problema è di carattere nazionale e come tale va affrontato, con adeguati investimenti, visto che mancano all’appello almeno 40 miliardi, e adeguate politiche. Le condizioni della scuola - ha aggiunto la vicesegretaria della Cgil - sono il frutto di venti anni di politiche legate alla meritocrazia, che hanno ampliato le disuguaglianze e impoverito la scuola. Il problema è che si sono date e continuano a darsi risposte sbagliate sui diritti di cittadinanza”.

Su stato sociale, salari, precarietà, previdenza e politiche di sviluppo a partire da quelle per il Mezzogiorno “la mobilitazione avviata a dicembre - ha detto Fracassi - deve proseguire subito. La questione salariale - ha sottolineato - è pesante. Istat ci ha ricordato ieri che il gap tra retribuzioni contrattuali e ipca è quasi dell’8% - ha affermato - e di questo, oltre al necessario intervento sul cuneo fiscale, occorre tenere conto nella prossima stagione contrattuale”.  Fracassi ha sottolineato che “il contesto difficile sul piano nazionale e internazionale che viviamo rende necessarie risposte straordinarie e un cambiamento profondo anche della Cgil”.

Una Cgil che, ha annunciato, “continuerà a mettere in campo già dalle prossime settimane iniziative per la pace”. Ma anche la mobilitazione contro l’autonomia differenziata. “Siamo contrari alla proposta Calderoli - ha affermato - che non serve al Paese e al suo sviluppo. Faremo tutto ciò che è in nostro potere - ha aggiunto - per difendere la Costituzione, anche per quanto riguarda il presidenzialismo”. Anche in tema di riforma fiscale si annuncia il prosieguo della mobilitazione sindacale. “Sono annunciati provvedimenti - ha sostenuto Fracassi - che non si muovono nell’ottica della progressività e non rispondono alle necessità di redistribuzione e di equità. Sia chiaro - ha sottolineato la vice segretaria della Cgil - che su questa partita, sulla quale abbiamo già promosso scioperi, non arretreremo”.

La relazione del segretario generale, Alfio Mannino, apre i lavori

È un “Paese che ha dimenticato il Mezzogiorno”, che “rischia di uscire ancora più lacerato con progetti come l’autonomia differenziata e le più recenti idee di stipendi diversi nella scuola a seconda dell’area geografica”: lo ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, nella relazione che ha aperto all’hotel Saracen di Isola delle Femmine (Palermo), alla presenza di 293 delegati, il XVII congresso della Cgil siciliana.  

Ed è la Cgil che vuole lanciare un piano di ripresa della Sicilia all’insegna del lavoro, della giustizia sociale e del superamento delle disuguaglianze. Un progetto, sul quale chiede “alle associazioni e alle forze sane e democratiche di costruire una grande alleanza per la riscossa della Sicilia. Dal governo nazionale - ha detto Mannino - stanno arrivando segnali preoccupanti su molti fronti. La vertenza contro scelte come quella dell’autonomia differenziata che affosserebbero definitivamente il Sud diventa per la Cgil prioritaria. Chiediamo al governo regionale - ha sottolineato Mannino - una presa di posizione netta contro provvedimenti di questo tipo, cosa che ancora non abbiamo visto”.

Mannino ha aperto con una riflessione sui temi della pace “presupposto fondamentale per lo sviluppo dei popoli” e della “precarietà economica, sociale e democratica” attuale, quando vengono attaccati diritti fondamentali e conquiste democratiche. “Il trattamento riservato ai migranti, le decisioni del governo - ha detto - sono l’emblema di una deriva antidemocratica, razzista, autoritaria, disumana, verso cui si cerca di spingere il nostro Paese e alla quale ci opporremo con tutte le nostre forze”. Il tema dell’immigrazione e dello sviluppo della Sicilia nell’ambito di nuove politiche euro-mediterranee è stato ieri al centro di una tavola rotonda, prologo al congresso. Inaugurata anche una mostra sulle 21 donne che hanno preso parte nel 1946 all’assemblea costituente, per sottolineare il valore della democrazia paritaria e il contributo delle donne alle conquiste democratiche.

Mannino ha proseguito sottolineando che “la priorità che deve essere confermata è la lotta alla mafia e alla corruzione, soprattutto in questo momento nel quale si attendono ingenti risorse del Pnrr, che costituiscono per la Sicilia una occasione irripetibile. Il controllo sociale e percorsi condivisi da parti sociali e istituzioni - ha sottolineato - sono fondamentali. Noi abbiamo già proposto un protocollo di intesa su legalità e appalti che punta a superare le insufficienze nell’applicazione delle misure esistenti, producendo anche accelerazione delle procedure.  È stato apprezzato da più fronti, si tratta ora di dargli seguito”. Per Mannino “oggi emerge con forza una questione morale nella nostra regione. Dagli assessorati alle partecipate sono tanti i fatti emersi grazie anche ai nostri delegati. Questo è un fronte sul quale non arretreremo e altrettanto chiediamo di fare alla politica”. Preoccupazione è stata invece espressa da Mannino riguardo alle dichiarazioni del ministro guardasigilli sulle intercettazioni. “Sono uno strumento di indagine fondamentale - ha detto il segretario della Cgil - per evitare che l’intreccio perverso tra cattiva politica e impresa corrotta e mafia continui a fare danni alla Sicilia. La si smetta di dare questi segnali a un Paese che vuole verità, giustizia, legalità”.

“In Sicilia la crisi è profonda, basti guardare - ha rilevato Mannino - il dato dell’occupazione giovanile, che nel 2021 arrivava appena al 17% nella fascia 15-24 anni e al 41% in quella 15-34 anni e quello sull’occupazione femminile al 37% (la media in Italia è al 49,5%). Sono 20mila i giovani che ogni anno abbandonano l’Isola. La precarietà è cresciuta, con una ripresa dell’occupazione post pandemia che per il 90% è con contratti a termine. Il lavoro, inoltre, quando c’è, è lavoro povero. Tant’è che per il 2021 l’Istat stima che siano a rischio di povertà o esclusione sociale il 43,5% delle persone e il 9,6% in stato di grave deprivazione. Questa crisi merita dalla politica regionale una risposta altra e più alta. Invece assistiamo a un dibattito asfittico da parte di un ceto politico che non ha lo sguardo sui problemi di questa terra. Certo è presto per giudicare l’azione di un governo come quello regionale che si è fondato da appena due mesi. Ma non ci convince affatto, anzi ci preoccupa, la più volte dichiarata continuità da parte dell’attuale presidente della Regione con il precedente governo, la cui azione è stata inadeguata. Oggi - ha sottolineato Mannino - è necessaria una profonda discontinuità. Se non ci saranno risposte metteremo in campo la mobilitazione del mondo del lavoro”.

“Il Piano per il lavoro e lo sviluppo che propone la Cgil - ha detto Mannino - ha al centro il rilancio dei settori produttivi in un’ottica di sostenibilità ambientale e guardando alla transizione ecologica. Si può pensare a un Centro per l’innovazione tecnologica - ha sostenuto - e a istituire un’Agenzia regionale per lo sviluppo. Le politiche industriali richiedono una netta discontinuità col passato. Servono strumenti meno orientati a mantenere in vita ciò che non regge più alla prova della competitività e più focalizzati sulla capacità di attrarre e attivare nuove energie in settori innovativi più coerenti con le vocazioni della Sicilia. Questi devono essere accompagnati da strumenti di tutela sociale, riqualificazione e formazione dei lavoratori. Noi chiediamo l’istituzione di un fondo nazionale che accompagni e sostenga le transizioni e riconversioni industriali. Se in Sicilia vengono istallati pannelli fotovoltaici e pali eolici, la Sicilia deve essere anche terra in cui questi elementi vengono costruiti e istallati. Le esperienze Gela, Milazzo e Siracusa ci spingono a continuare a rivendicare investimenti per nuovi impianti e prodotti alternativi alla raffinazione tradizionale e per la reindustrializzazione delle aree dismesse”.  Per Mannino, la vicenda Isab Lukoil è una cartina di tornasole. Non accetteremo che quel sito sia al centro di speculazioni finanziare e qualunque percorso deve mettere insieme la continuità produttiva con la tutela dell’ambiente e dell’occupazione”.

Il piano della Cgil punta sulle riforme, sulle riorganizzazioni necessarie per rilanciare il welfare, la sanità e la scuola, sul contrasto al dissesto idrogeologico, sul rilancio e la destagionalizzazione del turismo, sulla cultura, sull’agricoltura “al secondo posto oggi per produzione in Italia ma solo al sesto per trasformazione e commercializzazione, rivelando così la debolezza della filiera, su cui occorre investire”.  Quanto alla sanità “è indispensabile rafforzare il sistema pubblico con un investimento in tutte le sue articolazioni - ha detto Mannino - a partire dal personale. Occorre rafforzare gli organici ampliando la platea delle 17.704 unità previste dai piani triennali. Invertire la tendenza allo smantellamento della rete dei servizi pubblici socio-sanitari, investire sulla medicina del territorio e di prossimità, per garantire il diritto alla salute innanzitutto ai soggetti più fragili”.
Mannino ha anche affrontato il tema della pubblica amministrazione che “nella nostra regione sconta un vuoto di organico di 30mila unità, cosa che rende urgente un piano straordinario di assunzioni, con l’innesto di nuove competenze “.  E quello dei trasporti e della continuità territoriale, proponendo un solo ente gestore per i sei scali aeroportuali e di perseguire l’abbattimento delle tariffe aeree facendo valere il principio costituzionale del risarcimento dei costi dell’insularità.

Mannino ha anche posto un altro obiettivo come “strategico”: il rilancio della Sicilia nell’ambito del Mediterraneo, partendo dalla creazione di “un porto hub che renderebbe più economiche non solo le rotte Asia-Europa, ma anche quelle per il Nord- Africa e le Americhe. Una nuova politica euro Mediterranea - ha detto - deve avere come obiettivi la pace, la stabilità, una prosperità condivisa, la realizzazione di una zona di libero scambio e l’impegno a rafforzare la democrazia e il rispetto dei diritti umani”.
Nel pomeriggio di oggi è in programma l’intervento in videoconferenza di Rosy Bindi. Inoltre una tavola rotonda, che sarà trasmessa in diretta sulle pagine Fb della Cgil Sicilia e di Collettiva, su “Contrastare le disuguaglianze per una società più inclusiva” con Chiara Saraceno, Adriano Giannola, Tiziana Albanese, Gianna Fracassi.  Domani l’intervento conclusivo della vice segretaria nazionale, Gianna Fracassi.

 

 

 

Il congresso

Un piano per il lavoro, per dare risposte ai siciliani e un futuro alle giovani generazioni. Il contrasto alle disuguaglianze sociali e territoriali. La lotta contro la mafia e la corruzione. Le politiche per il Mezzogiorno e per dare alla Sicilia una centralità nel Mediterraneo. L’impegno per la pace, condizione indispensabile per lo sviluppo. Sono i temi su cui sarà incentrato il XVII congresso della Cgil Sicilia che si terrà il 31 gennaio e 1 febbraio all’Hotel Saracen di Isola delle Femmine (Palermo), preceduto, nel pomeriggio di lunedì 30 dall’inaugurazione di una mostra su “Le madri della Repubblica” e da un dibattito.

In apertura, il 31 alle 10.30, la relazione del segretario generale della Cgil siciliana, Alfio Mannino. In programma alle 16 l’intervento di Rosy Bindi. Le conclusioni, il giorno dopo, saranno affidate alla vice segretaria della Cgil nazionale, Gianna Fracassi. Nel corso del congresso sono in programma tavole rotonde sui temi della giustizia sociale, dello sviluppo della Sicilia in una prospettiva euro mediterranea e della pace.

La Cgil regionale, con i suoi oltre 350 mila iscritti, in crescita rispetto al 2020 soprattutto tra i lavoratori attivi, arriva all’appuntamento dopo avere svolto 1.633 assemblee congressuali di base, nei luoghi di lavoro e sul territorio, alle quali hanno partecipato lavoratrici e lavoratori, disoccupati, giovani, pensionati e pensionate. Sono seguiti i congressi provinciali di categoria e delle 10 Camere del lavoro territoriali. Infine congressi regionali di categoria.

Questo, nel dettaglio, il programma:

Lunedì 30 gennaio

Alle 17.30 sarà inaugurata la mostra “Le madri della Repubblica”. Saranno esposti pannelli che raffigurano le 21 donne che hanno partecipato nel 1946 all’Assemblea Costituente che ha redatto la Costituzione repubblicana. La mostra, realizzata nell’ambito delle iniziative di “Toponomastica femminile” ricorda e mette in evidenza il contributo delle donne in questa importante fase del nostro Paese e punta a sottolineare e trasmettere il valore di una cittadinanza paritaria

Alle 18.30 dibattito su “Il Mediterraneo crocevia di pace e sviluppo”, con la partecipazione di Leoluca Orlando, Mons. Domenico Mogavero, Anna Staropoli, Alessandra Sciurba e Mme Monia Jèmia.

Martedì 31 gennaio si apre il congresso

Alle 10.30 è in programma la relazione del segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino. Seguiranno gli interventi di istituzioni e ospiti.

Alle ore 16 il caporedattore di Rai Sicilia, Rino Cascio, intervista sul palco Rosy Bindi

Alle 19 dibattito su “Contrastare le disuguaglianze per una società più inclusiva”, con la partecipazione di Chiara Saraceno, Adriano Giannola, Tiziana Albanese e Gianna Fracassi

Mercoledì 1 febbraio

Alle 12.30 conclusioni di Gianna Fracassi

Seguiranno gli adempimenti congressuali e l’elezione degli organismi dirigenti della Cgil Sicilia

Nel corso del congresso ci saranno proiezioni e momenti musicali