“Nessuno più al mondo deve essere sfruttato”. È stato questo il grido risuonato nella piazza di Alba il 16 luglio, nel corso della manifestazione che Cgil, Cisl e Uil Piemonte e Flai Fai Uila territorio hanno organizzato contro lo sfruttamento e il caporalato che recentemente ha visto vittime lavoratori dei vigneti delle Langhe. “Tante persone – si legge in un post della Cgil Piemonte sui social – in piazza hanno partecipato e denunciato una situazione non nuova, che è tornata a far parlare attraverso i vergognosi fatti di cronaca sui quotidiani e che meritava quanto prima la solidarietà e l’attivazione delle sigle confederali degli agro-alimentaristi”.

“Proprio per questo già nei prossimi giorni saremo impegnati, insieme alle istituzioni competenti, nella contrattazione sindacale di misure concrete per l’estensione nell’albese e in tutta la regione del piano che già era stato d’esempio nel settore orto-frutticolo del saluzzese. Un piano che punta non solo a costruire un lavoro dignitoso e sicuro per chi lavora nei vigneti, ma che mira anche a combattere le mafie che si nascondono dietro al caporalato attraverso strumenti di radicamento, dell’abitare e della mobilità accessibile per i lavoratori migranti e poveri. Avanti”.

Presente alla manifestazione anche Giorgio Airaudo. “Latina e Alba sono più vicine di quanto dica la distanza chilometrica – ha detto il segretario della Cgil del Piemonte –. Chi vende a 40 o 80 euro una bottiglia, non può pagare i lavoratori 3 euro all’ora”.