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Sono quasi tre milioni le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici e della conoscenza chiamati a votare per il rinnovo delle proprie Rappresentanze sindacali unitarie. La tre giorni elettorale è partita il 5 aprile e si concluderà questa sera (7 aprile). C'è ancora tempo per partecipare.
Nei grandi ospedali, nelle scuole, nelle sedi dei ministeri, nelle università e in tanti altri piccoli e grandi luoghi di lavoro è in moto la complessa macchina per quello che resta uno degli appuntamenti più importanti della vita democratica delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici del Paese.
Nelle ultime elezioni, quelle del 2018, l'affluenza superò il 75% degli aventi diritto, surclassando la partecipazione registrata negli ultimi anni in molti degli appuntamenti elettorali della politica. A testimonianza dell'impatto che la scelta delle proprie delegate e dei propri delegati ha poi nella quotidianità del lavoro. Un impatto aumentato da tutte le problematiche che il Covid ha portato nella vita di tante lavoratrici e lavoratori.
Nelle urne allestite in decine di migliaia di luoghi di lavoro sono tanti i temi che orientano la scelta dei nomi e delle sigle. Con il rinnovo dei contratti nazionali sul tavolo, lo smart working, l'attenzione per i tempi di conciliazione, il salario, gli orari, il riconoscimento della professionalità che tanti comparti, a partire dalla sanità e dalla scuola, hanno dimostrato durante i momenti più critici dell'emergenza pandemica sono solo alcuni degli elementi che animano la discussione e indirizzano la matita sulla scheda. Perché il rinnovamento e la difesa dei diritti fondamentali partono proprio da chi poi ogni giorno ci mette la faccia e rappresenta i colleghi sul luogo di lavoro.
(L'appello al voto di Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil)
Tra 48 ore si potranno conoscere i primi risultati. E il tempo che resta, una parte di questo pomeriggio (6 aprile) e tutta la giornata di domani (7 aprile), sarà decisivo per definire il risultato finale.
Buon voto.