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Nell'ambito della mobilitazione nazionale promossa da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Unsa Fpl delle Agenzie fiscali, mercoledì 23 ottobre si terranno assemblee in tutti gli uffici del Piemonte. A Torino, dalle ore 9 alle 10, si svolgerà un presidio di lavoratori presso la sede della direzione regionale delle Entrate (in corso Vinzaglio 8). “Mentre, da un lato, il governo basa la legge di Bilancio 2020 sulla lotta all'evasione, dall'altro, lo stato in cui versano le Agenzie fiscali pone seri dubbi sul raggiungimento di quel risultato”, spiegano i sindacati: “La situazione degli uffici fiscali in Piemonte rispecchia la situazione a livello nazionale, con un calo degli addetti che, a seguito dei pensionamenti ‘ordinari’ e quelli per ‘quota 100’, ridurrà del 25 per cento la dotazione organica degli uffici nel corso del 2020”.
In Piemonte la situazione è critica. “La ventina di uffici dirigenziali sono coperti solo da undici dirigenti in servizio, mentre la direzione regionale del Piemonte è retta ad interim dalla direttrice regionale della Liguria”, proseguono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Unsa Fpl: “Alcuni direttori devono dirigere due direzioni provinciali e la prospettiva per il 2020 è che il numero dei dirigenti in servizio si riduca a cinque-sei. La procedura con cui negli ultimi mesi sono stati selezionati tutti i quadri intermedi dell’Agenzia delle entrate-territorio è sottoposta al vaglio della Corte costituzionale, che potrebbe dichiarare la nullità delle nomine. Gli strumenti con cui i lavoratori del fisco fronteggiano l’evasione fiscale sono insufficienti: solo il 10 per cento delle postazioni di lavoro hanno accesso a internet, mentre la stragrande maggioranza dei telefoni in dotazione permettono unicamente di comunicare all'interno della rete telefonica dell’Agenzia”.
I sindacati denunciano anche la situazione d'incertezza che regna sul fronte salariale. “Il contratto nazionale di lavoro è scaduto e, a oggi, i fondi che alimentano il salario di produttività hanno subìto un taglio che, per effetto dei tetti imposti dalle leggi, ammonta per la sola Agenzia delle entrate-territorio a 55 milioni”, concludono le organizzazioni: “In questa situazione, l’obiettivo di un maggior recupero di 7 miliardi di evasione fiscale genera forti preoccupazioni nei dipendenti delle Agenzie fiscali”.