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Il Consiglio dei Ministri nella seduta del 1° settembre ha approvato due schemi di regolamento relativi al reclutamento e al riordino degli ordinamenti didattici delle istituzioni Afam (Alta formazione artistica e musicale). "Non è chiaro se il Governo intenda forzare la mano e chiedere a un Parlamento ormai sciolto, i pareri necessari per il varo definitivo, ma una cosa è certa: con la scusa del Pnrr è ormai possibile far approvare di tutto, persino provvedimenti che con il Pnrr non hanno nulla a che vedere. Si tratta di un campanello di allarme, di un rischio per la tenuta democratica del Paese che tutti dovranno tenere ben presente allorquando si insedieranno il nuovo parlamento e il nuovo governo: la possibilità di derive bonapartiste è infatti dietro l’angolo", scrive in una nota la Flc Cgil.
"Non conosciamo i testi che sono stati approvati dal Consiglio dei ministri ma come Flc Cgil segnaliamo quelli che saranno per noi i principi di fondo nella discussione (se ci sarà) e delle nostre proposte (se ci saranno i tempi necessari). I nuovi schemi di regolamento dovranno per noi garantire il carattere nazionale e pubblico del sistema Afam e l’accessibilità per gli studenti provenienti da qualsiasi contesto economico e sociale, contro il fenomeno dell’incremento delle tasse che nel “privato accreditato” ha assunto dimensioni insostenibili. Continueremo inoltre, a lottare per la stabilizzazione di tutti coloro che acquisiscano o acquisiranno tre anni di servizio e per la difesa del valore legale del titolo di studio. E ci batteremo infine, per il ripristino del diritto alla mobilità, a difesa dei lavoratori più in difficoltà e contro una pesante invasione di campo su materie contrattuali", continua la nota.
"La Flc Cgil metterà in campo sia iniziative di proposta, che iniziative di mobilitazione, contro i tentativi di disgregazione del sistema dell’alta formazione artistica e musicale", termina la nota.