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In data 23 febbraio, durante l’incontro sindacale presso il ministero del Lavoro, con la modalità telematica, è stato siglato unitariamente l’accordo sindacale al termine della fase amministrativa della procedura di licenziamento collettivo ex legge 223/1991, avviata da Adidas Italy il 22 novembre 2021 che prevedeva l’esubero di 31 dipendenti fra Monza e Roma.
"Dopo molte settimane di confronto e numerosi incontri sindacali, con un coinvolgimento costante delle lavoratrici e dei lavoratori, abbiamo sottoscritto gli accordi e raggiunto i seguenti obiettivi: riduzione del numero degli esuberi da 31 a 26 unità; criterio esclusivo dell’adesione volontaria e incentivata per le uscite; ricollocazione interna di undici lavoratrici e lavoratori della sede di Monza e di Roma che hanno cambiato posizione e mantenuto il posto di lavoro. In particolare, ad oggi, le adesioni incentivate alle uscite volontarie sono complessivamente venti, di cui cinque a Roma e quindici a Monza, mentre undici lavoratori e lavoratrici, rispettivamente cinque a Monza e sei a Roma, hanno modificato volontariamente la propria mansione o la sede lavorativa e hanno mantenuto il posto di lavoro". Lo afferma il segretario generale della Filcams Cgil di Monza e Brianza, Matteo Moretti.
Oltre all’indennità sostitutiva del preavviso, l’accordo sindacale raggiunto prevede per coloro che aderiranno volontariamente all’esodo un incentivo di quindici mensilità di Ral oltre a una mensilità di Ral per ciascun triennio di anzianità aziendale e due mensilità di Ral per ciascun familiare a carico. Oltre ai percorsi pubblici di politiche attive, messi a disposizione dalle regioni coinvolte e da Afol Monza e Brianza per la sede di Monza, sarà attivabile gratuitamente un percorso di outplacement di dodici mesi a carico aziendale.
"Riteniamo di aver svolto un lavoro importante, insieme alla Rappresentanza sindacale sempre puntuale, competente e disponibile, che ha consentito di neutralizzare l’impatto negativo dei licenziamenti e di aver consolidato con la direzione aziendale un modello di relazioni basate sul coinvolgimento preventivo evitando i conflitti e individuando soluzioni non traumatiche. Tutto ciò è stato possibile anche grazie alla forte disponibilità dei lavoratori a ricollocarsi in nuove posizioni e alla condivisione con l’azienda del principio della volontarietà e della disponibilità e impegno a gestire con trasparenza i percorsi di ricollocazione", rileva ancora il sindacalista.
"Ora prosegue il nostro impegno sul tema centrale delle prospettive future e delle scelte strategiche, poichè le tre procedure di licenziamento collettivo, a partire da fine 2018, hanno determinato complessivamente l’uscita dall’azienda di un centinaio di lavoratori con competenze e funzioni strategiche, principalmente dalla sede italiana di Monza, che occupa attualmente 226 lavoratori e lavoratrici. Attendiamo anche l’avvio di un confronto in sede istituzionale, già richiesto presso la Regione Lombardia, che tramite gli assessori al lavoro e allo sviluppo economico si era impegnata ad attivare iniziative di coinvolgimento dell’azienda funzionali al consolidamento e alla crescita occupazionale nel territorio", conclude il dirigente sindacale.