PHOTO
"Gli anni 2020 e 2021 sono stati caratterizzati da una flessione molto importante del flusso turistico che ha in alcuni periodi azzerato le partenze e oltre al dramma dell’emergenza sanitaria che ha colpito fortemente le province della Lombardia si sono utilizzati gli ammortizzatori sociali Covid approvati nei vari decreti del Governo. Nel 2020 è stato annunciato un piano di ristrutturazione 'Ans 2.0' che, nonostante la pandemia, è stato confermato nella sua implementazione in queste settimane attraverso riunioni con i lavoratori svolte in tutte le filiali europee. Nonostante le criticità motivate dalle rappresentanze sindacali dei vari paesi all’interno del comitato aziendale europeo, i contributi tecnici rappresentati in riunioni specifiche dalla direzione italiana e il confronto sindacale dove abbiamo evidenziato la contrarietà dei lavoratori italiani", affermano i rappresentanti dei lavoratori e la Filcams Cgil Monza Brianza.
"il piano viene portato avanti e prevede un impatto molto pesante in termini di trasferimenti di attività dall’Italia e sui livelli occupazionali con conseguenti licenziamenti: le attività dell’amministrazione, che impiegavano 3 lavoratrici, vengono riportate in Germania; le attività di primo intervento telefonico in alta stagione vengono svolte dalla Grecia, già a partire da maggio 2021, riducendo l’impiego dei lavoratori stagionali e nuove assunzioni stagionali; le attività di assistenza sanitaria, che prevedono un livello di competenze elevato per le dieci persone impiegate, verranno trasferite completamente in Spagna da marzo 2020; le attività svolte in orario notturno dalla filiale italiana saranno svolte dalle altre filiali Complessivamente, le persone impiegate in queste attività sono 15-20 persone e la perdita di questi posti di lavoro esporrebbe, oltre le persone coinvolte in un momento difficilissimo dal punto di vista sociale ed economico per la crisi generata dalla pandemia, a forti rischi anche la sostenibilità della sede italiana che perdendo volumi di attività e il valore aggiunto delle attività a maggior contenuto professionale potrebbe subire ulteriori ridimensionamenti", prosegue il sindacato.
"Crediamo anche che il livello di qualità offerto ai soci Adac tedeschi, garantito dall’assistenza diretta delle lavoratrici e dei lavoratori italiani, con questo piano venga compromesso poiché interloquire a tutela del socio con enti, strutture sanitarie, officine di riparazione, fornitori sul territorio italiano non può essere fatto con la stessa efficacia dalle altre filiali per esperienze e competenze culturali consolidate in molti anni. Inoltre crediamo che la responsabilità sociale di un’azienda importante come Adac per la sua storia e per la sua popolarità in Germania, debba prevedere un’attenzione alle persone e soprattutto che in un momento difficile per l’Italia e tutti i paesi europei si debbano evitare operazioni di delocalizzazione che creano disagio economico e sociale ai lavoratori e alle loro famiglie. Fra l´altro, Adac service Italia ha usufruito e sta tuttora usufruendo degli ammortizzatori sociali Covid, mentre in Grecia e in Spagna viene assunto nuovo personale stagionale e fisso per svolgere proprio le attivitá che vengono trasferite dall’Italia, senza che le stesse siano ridotte, se non temporaneamente a causa della pandemia, come in tutta Europa e nel mondo. Chiediamo che questo piano venga cambiato e che vengano mantenute le attività in Italia e i livelli occupazionali; la ristrutturazione non può scaricarsi sui lavoratori italiani", conclude la Filcams brianzola.