Il 31 luglio si chiude la produzione. Finisce così la storia della Sagemcom Italia di Città di Castello (Perugia), anche nota come “ex Sacofgas”. Mercoledì 8 gennaio la multinazionale francese, attiva nella progettazione e fabbricazione di contatori del gas di ultima generazione per utenze domestiche, aveva comunicato alla Fiom Cgil (unico sindacato presente in azienda) la dismissione dello stabilimento.

Con la conseguente apertura della procedura di licenziamento collettivo per 37 dipendenti: tutti gli operai addetti alla produzione e qualche figura impiegatizia. Lunedì 17 febbraio la firma del protocollo d’intesa che sancisce la chiusura dell’impianto. A motivare la decisione, secondo l’azienda, il netto calo di ordini e commesse. Una scelta contestata dalla Fiom Cgil, che invece sostiene che si tratti di una delocalizzazione, precisamente in Tunisia.

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Il protocollo d’intesa prevede la chiusura a luglio (inizialmente la richiesta aziendale era aprile), l’adozione degli ammortizzatori sociali, un programma di esodi incentivati calcolati in base all’anzianità (da nove a 16 mensilità) e la fornitura (a carico dell’azienda) di corsi di formazione per il personale per il reinserimento nel mercato del lavoro.

L’accordo punta molto sulla possibilità dei ricollocamenti, che dovrebbero riguardare circa un terzo dei lavoratori, sia nell’impianto Sacofgas sito nella medesima area produttiva sia in altre imprese del territorio. Ovviamente, c’è sempre la possibilità, soprattutto per i dipendenti più vicini alla pensione, di avvalersi dei due anni di Naspi.

“Si chiude un’azienda che fabbricava prodotti di qualità, misuratori del gas di alta precisione che hanno mercato, con personale qualificato”, commenta il segretario generale Fiom Cgil Perugia Marco Bizzarri: “Non c'era alcuna crisi aziendale, bensì c’era stata solo la volontà di chiudere un sito in questo lembo di Umbria, impoverendo il tessuto economico. È stata anche una corsa contro il tempo: dovevamo trovare un accordo entro il 21 febbraio, altrimenti scattava la data ultima per ottenere le proroghe”.