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È stata firmata oggi unitariamente, a tre anni dalla scadenza del 31 dicembre 2017 e dopo una lunga e complicata trattativa, l’ipotesi di accordo di rinnovo del contratto nazionale unico dell'industria armatoriale. Lo riferiscono i segretari generali Filt Cgil, Stefano Malorgio, Fit Cisl, Salvatore Pellecchia e Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi. I sindacalisti spiegano che “il contratto, sottoscritto con le associazioni datoriali Confitarma, Assarmatori, Assorimorchiatori e Federimorchiatori, avrà decorrenza dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023 e coinvolge circa 65 mila lavoratori del trasporto marittimo, tra personale navigante ed amministrativo”.
Dal punto di vista economico, proseguono, "è previsto per tutto il personale un aumento complessivo pari al 6%, calcolato sul minimo tabellare della scala parametrale. La copertura del periodo di vacanza contrattuale è pari a 750 euro totali al parametro 141 per il personale navigante e al 5° livello del sistema di classificazione del personale di terra e amministrativo. L’una tantum sarà erogata in tre tranches”.
“Siamo soddisfatti - commentano Malorgio, Pellecchia e Tarlazzi - per l’attestamento finale di questo rinnovo, raggiunto in una fase molto delicata per il nostro Paese e in un contesto socio-economico mondiale ricco di incertezze a seguito dell’emergenza sanitaria. Questo contratto rappresenta per tutti i lavoratori del settore marittimo uno strumento regolatorio rinnovato che realizza il ccnl unico dell’industria armatoriale. Come previsto dagli accordi interconfederali - aggiungono infine - l’ipotesi di accordo sarà sottoposta alla validazione da parte dei lavoratori”.